Il lucido delirio di una madre tra rabbia e follia. Un noir di Carlotto come metafora dei malesseri della nostra società

MILANO, martedì 10 gennaio “Niente più niente al mondo” è uno spettacolo tratto da un’opera di Massimo Carlotto (2004) in cui, come in molti lavori dell’autore, il genere noir è usato come sfondo per raccontare le trasformazioni, anche nascoste, della nostra società.
“Niente più niente al mondo servirà a mettere a posto le cose”, queste le prime e le ultime parole di una storia fulminante che non concede scampo, il racconto in prima persona di una madre che ha appena ucciso la figlia. È una storia di rancore e delusioni: la madre è delusa dal marito, che ha perso il lavoro e si è messo a fare il magazziniere, delusa dalla figlia, che non ha voluto sfruttare il suo aspetto fisico per fare la velina e si è accontentata di fare la pony express per una misera paga. Come in un lucido delirio, questa donna sofferente e rabbiosa rievoca la propria storia e quella della sua famiglia, mentre snocciola un rosario di cifre, di prezzi, di marche di prodotti, di promozioni, di trasmissioni TV; tutto il suo universo culturale in cui la miseria spirituale è parallela a quella economica, in cui l’unico riferimento è il mondo della televisione e del successo a poco prezzo.
Una vita perduta, una vita come tante, in cui la passione per il denaro ha invaso ogni senso umano. Il denaro, “venuto al mondo con una macchia di sangue sulla faccia”, è la cifra maligna della follia, che Annina Pedrini ripropone, dopo la prima rappresentazione del 2013, in una intensa gamma di sfumature, dalle quali emerge l’animo misero e devastato di una donna che la vita ha spogliato di tutto, anche dei sogni, in un rimuginare cupo e afflitto.
Regia antirealistica di Fabio Cherstich, che si muove nel profondo dell’angoscia mentale di una donna, segnata dall’ineluttabilità del destino, tra cinismo e miseria morale.

“Niente più niente al mondo”, di Massimo Carlotto, con Annina Pedrini, regia e spazio scenico di Fabio Cherstich – Al Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14, Milano – Da venerdì 13 a domenica 29.