ROMA, 2 febbraio ●
(di Anna Maria Trombetti) Alla “Stazione Birra” a Roma Ciampino, storico live-club frequentato dai migliori complessi musicali della Capitale, il 30 gennaio, la Concert-Band “MaVit” di Manlio Abati e Vittorio Angioni (CD e libretto su Internet, www.mavit.it) ha replicato, applauditissima, lo spettacolo-concerto “Il Morso del Peccato”, con cui, la scorsa estate, aveva inaugurato la svolta artistica del rock.
Il titolo, metaforico, di questa pièce teatrale in chiave popular music, chiarisce il carattere di un’operazione chitarristica fanta-letteraria all’interno della quale scoprire, in versione polifonica [voce cantante – voce narrante – voci strumentali] temi e simboli di un’inquietudine ancestrale che attraversa la storia dell’umanità. Forze contrastanti in alterno, ciclico prevalere di colpa e di rimorso, giocano un’avvincente partita nella veste – medievale – di un emozionale intrattenimento. Si tratta di una performance innovativa con cui il Gruppo ha voluto dare inizio ad una svolta tematico/stilistica, superando persino il concetto di “musical” e adottando lo schema del racconto per accompagnare la rappresentazione del dramma. Rappresentazione affidata agli stessi esecutori (ed autori) dei brani musicali, in perfetto collegamento con una movimentata, coloratissima scenografia che ne ha accentuato la suspense.
Questa la trama (tratta dal romanzo di Vittorio Angioni, chitarrista e voce cantante con il ruolo di figura centrale nell’azione scenica): Darius e Isabella, rispettivamente padre e fidanzata di Bliis, principe di Lukosi, si ritrovano implicati in un’accusa di eresia che li vedrà entrambi vittime di un tragico destino. Alla vana ricerca di una liberazione dal dolore in cui è sprofondato in seguito alla morte in prigione del genitore e del suicidio della promessa sposa, Bliis chiede aiuto alle Forze dell’Oscuro, aiuto che si rivela ancor più distruttivo ed alienante. Dall’incontro, infatti, con una dissoluta Lady dark, egli si vede trasformato in eroe negativo permanentemente assetato di sangue umano. Il desiderio di una via di redenzione dalla sua “travolgente voglia di mordere”, finirà per affrancarlo da questa, ma egli resterà confinato nel Regno delle Tenebre di cui le Forze dell’Oscuro lo hanno reso monarca per sempre.
Manlio Abati, la polivalente, “michelangiolesca” Chitarra dalla forza sublime, che sembra sostenere le volte della musica universale, e Vittorio Angioni, l’immedesimazione naturale, esplosiva, con la carnalità delle passioni e lo scatenamento del delirio sentimentale, torneranno a coinvolgere, in un’ulteriore replica prevista a Paduli (BN) per il prossimo ferragosto (la data verrà prossimamente confermata), il pubblico degli spettatori così come è avvenuto nei primi due spettacoli romani di quest’opera originale dove gradimento e partecipazione emotiva si sono mantenuti vivi fino alla fine sfociando in entusiastiche standing ovation. Li coadiuveranno gli altri elementi della Band:, Valter Gazella batterista, Fabio Sacripanti, basso addetto ai cori, Marcello Cardillo (responsabile dell’organizzazione) e X-beat (Ufficio Stampa). Il servizio giornalistico in loco sarà svolto dal dottor Giancarlo Scaramuzzo (Realtà Sannita).
L’istituto “Scripturae Munus”, in linea con i suoi interessi di studio e di ricerca legati alla complessa fenomenologia della comunicazione verbale, promuoverà la manifestazione in partenariato con la Fondazione Trombetti curandone stenograficamente gli aspetti redazionali. Una forma di collaborazione culturale che farà emergere il profondo legame tra le espressioni della multimedialità linguistica nell’odierna società.
Il morso del peccato, opera-rock fanta-letteraria tra colpa e rimorso (senza redenzione), ovvero la dannazione del rock
2 Febbraio 2015 by