Il Premio Europa per il Teatro compie 30 anni. Dal 12 al 17 dicembre l’intenso programma romano per la XVI edizione

NOSTRO SERVIZIO ► (di Marisa Marzelli) Quest’anno il riconoscimento principale va a due attori di fama internazionale più noti al grande pubblico in ambito cinematografico che teatrale: Isabelle Huppert e Jeremy Irons. Domenica 17, dopo la cerimonia di premiazione, alle 21 al Teatro Argentina, presenteranno una versione appositamente allestita per il Premio di Ceneri alle ceneri di Harold Pinter (autore che a sua volta fu premiato nel 2005, mentre nel 2006 ricevette il Nobel per la letteratura). A seguire, Isabelle Huppert leggerà testi di Guy de Maupassant.
Un premio speciale andrà all’autore nigeriano Wole Soyinka (Premio Nobel per la letteratura nel 1986) e una menzione speciale al tunisino Fadhel Jaibi (figura di spicco del teatro arabo contemporaneo e direttore del Teatro Nazionale Tunisino).
Per le Nuove Realtà Teatrali saranno premiati la 40enne Susanne Kennedy, il cui teatro esplora i confini con altre forme d’arte come la video installazione; lo sloveno Jernej Lorenci; l’autrice e regista austro-israeliana Yael Ronen; l’attore, performer, regista e coreografo Alessandro Sciarroni; il regista e scenografo russo Kirill Serebrennikov; il Theatre NO99 di Tallinn (Estonia). Premio speciale al coreografo greco Dimitris Papaioannou. A ognuno dei premiati sarà dedicato un incontro, alcuni presenteranno un loro spettacolo. Previste inoltre conferenze e tavole rotonde.
Da segnalare, nel ricco programma, anche Re Lear diretto da Giorgio Barberio Corsetti e interpretato da Ennio Fantastichini in scena in prima nazionale al Teatro Argentina (martedì 12 dicembre); Richard II per la regia di Peter Stein, con protagonista Maddalena Crippa (giovedì 14 all’Opera di Roma); Hamletmachine di Heiner Müller nella versione diretta da Robert Wilson e con gli studenti dell’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico (venerdì 15 dicembre al Parco della Musica).

La storia del Premio

Il Premio Europa fu creato nel 1986 (ma la prima edizione si svolse l’anno seguente a Taormina) come progetto pilota della Commissione europea presieduta da Jacques Delors, con l’impulso tra gli altri di Melina Mercouri – che ne fu la prima madrina – e dell’allora ministro francese della cultura Jack Lang (attualmente è presidente del Premio), riconosciuto dal Parlamento e dal Consiglio europeo come “organizzazione d’interesse culturale europeo”.
Dopo le prime nove edizioni a Taormina, il Premio Europa è diventato itinerante e si è svolto a Torino, due volte in Grecia a Salonicco, in Polonia a Breslavia, a San Pietroburgo, a Craiova in Romania e ora torna in Italia, come progetto speciale del ministero dei Beni Culturali. A Roma, dove chiude idealmente l’anniversario dei 60 anni dei Trattati ed apre, in qualità di prima iniziativa, l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Il mondo del teatro è composito: comprende drammaturghi, registi, coreografi, attori, gruppi creativi collettivi. Tra i premiati delle precedenti edizioni del Premio spiccano pilastri del teatro contemporaneo: si va da Ariane Mnouchkine (vinse la prima edizione) a Peter Brook, Giorgio Strehler, Heiner Müller, Bob Wilson, Pina Bausch, Lev Dodin, Harold Pinter, Luca Ronconi, Michel Piccoli, Robert Lepage, Patrice Chéreau, Krystian Lupa, Peter Stein…
Dalla terza edizione il riconoscimento principale è stato affiancato dal Premio Europa Realtà Teatrali, per segnalare e stimolare tendenze e iniziative teatrali declinate in varie forme ed espressioni. Le Nuove Realtà rappresentano un territorio artistico più liquido e innovativo; il Premio può andare ad una compagnia, un collettivo o un singolo artista. È vero che col passare degli anni qualche “nuova realtà” salutata come di futuro successo ha brillato solo come fugace meteora, ma qualche nome si è imposto in campo internazionale. E ricordiamo almeno Eimuntas Nekrosius, Giorgio Barberio Corsetti, la Compagnia della Fortezza, il Royal Court Theatre di Londra, Thomas Ostermeier, la Societas Raffaello Sanzio, Christoph Marthaler, Alvis Hermanis, Rimini Protokoll, Pippo Delbono.
Tutti i vincitori vengono designati da una giuria internazionale e, sin dalle prime edizioni, il Premio Europa collabora con l’Unione dei Teatri d’Europa (organismo associato, fondato da François Mitterrand e Giorgio Strehler) e con altri enti come l’Associazione internazionale Critici di Teatro, l’Istituto Internacional del Teatro del Mediterraneo, l’International Theatre Institute Unesco, l’European Festivals Association e l’Unione Accademie e Scuole di Teatro d’Europa.

Per saperne di più:
www.premio-europa.org