(di Andrea Bisicchia) Sono cinquanta i contributi degli studiosi di diverse università italiane, raccolti nel volume curato da Roberta Carpani, Laura Peja, Laura Aimo: “Scena madre. Donne, personaggi e interpreti della realtà”, scritti in onore di Annamaria Cascetta che, pur avendo come filo conduttore la figura femminile nell’ambito del teatro, spaziano su una diversità di argomenti che, partendo dalla scena archetipica, arrivano ai giorni nostri. Chi frequenta i teatri sa bene che la “scena madre” avviene nel momento culminante di una rappresentazione, quella che maggiormente sintetizza il pensiero dell’autore e la bravura dell’interprete.
I colleghi di Annamaria hanno pensato a lei, non solo come una delle interpreti più autorevoli di autori classici e contemporanei, ma anche come teorizzatrice di alcune categorie teatrali legate alla ritualità, alla tragedia, alla performance, alla pratica teatrale, dai primi saggi, pubblicati durante la militanza con Vita e Pensiero e Comunicazione Sociale, alle monografie su Beckett, Grotowsky, Artaud, Pirandello, Testori, Pasolini, Kantor, alle quali sono seguite le ricerche sul tragico e la tragedia nella drammaturgia contemporanea e quelli, con fini anche didattici, su “La prova del nove. Scritture per la scena e temi epocali nel secondo Novecento”, solo per citare una piccola parte del suo immenso lavoro.
Gli autori del volume che utilizzano una metodologia di carattere multidisciplinare con i loro saggi rimandano, spesso, agli studi citati e al magistero della Cascetta.
Hanno diviso i loro interventi in cinque atti, come se si trattasse di un lungo copione.
Il primo” Alle costole dell’uomo”, contiene una serie di studi sulle figure femminili nella Bibbia, nel Medioevo e nell’immaginario religioso; il secondo:”Donne Fatali” si intrattiene sulle Donne-icone e sulle Icone-donne, su figure femminili note per la loro regalità (Didone abbandonata), per la loro sessualità (Lulù di Wedekind), malvagità (Lady Macbeth), imprenditorialità (Adelaide Ristori), professionalità (Marta Abba, Sarah Ferrati).
Il terzo atto: “Sguardi sul femminile”, sceglie i legami col corpo, con la voce, con lo sguardo, con la bellezza, mentre il quarto atto:”La rivoluzione in rosa” è dedicato ad attrici e registe contemporanee come Marion D’Amburgo, Vanda Monaco,Michela Cescon, Ermanna Montanari, Maria Paiato, Mina Mezzadri, Andrée Ruth Shammah.
L’epilogo è dedicato alle “Mediattrici”, al ruolo della donna nel mondo dei media e della comunicazione, da Valeska Gert a Medea di Lars Von Trier, da Mina, ovvero dal prototipo della performer audiovisiva, a Franca Rame, a Laura Curino.
La scelta di questo tema è opera di Claudio Bernardi, autore di una dotta introduzione, in omaggio agli studi della Cascetta sui Miti al femminile, nella quale espone una tesi accattivante, ovvero che il teatro possa considerarsi “madre e matrice” delle arti e, nello stesso tempo, luogo della emancipazione della donna. A Stefania Bertè si deve l’accurata bibliografia dell’intera Opera di Annamaria Cascetta. Da segnalare , inoltre, il ricco apparato iconografico.
“Scena madre. Donne personaggi e interpreti della realtà – Studi per Annamaria Cascetta”, a cura di Roberta Carpani, Laura Peja, Laura Aimo – Ed. Vita e Pensiero 2014 – pp. 554 – €.60