MILANO, mercoledì 12 settembre ► (di Paolo A. Paganini) – In una festosa partecipazione di appassionati, tra personaggi della prosa e del cabaret, in un ridotto gremito di folla, avida di teatro (e d’invitanti tartine), è stata presentata la stagione teatrale 2018/19 (che celebra i quarant’anni della gestione Fininvest del Teatro Manzoni).
“Un’ampia proposta di spettacoli ha contrassegnato le stagioni del Teatro Manzoni“, ha ricordato il direttore Alessandro Arnone, “fin da quando, nel marzo 1978, Silvio Berlusconi intervenne per preservare la storica sala dalla minacciata trasformazione in un supermarket, affidandone la direzione a un appassionato uomo di teatro come Luigi Foscale“.
Le cose andarono effettivamente così, come ha ricordato Arnone, pur con qualche piccola variante.
In realtà, quando terminò la gestione Correnti e l’allora proprietaria contessa Blanc, prediligendo il cinema, non volle più saperne di teatri, la voce più insistente (e mai provata), oltre alla trasformazione in supermercato, era che Berlusconi volesse farne un prestigioso studio televisivo della Fininvest. Si oppose, dissero, Foscale che era imparentato con Berlusconi. E, se le cose andarono così, Foscale ebbe l’ulteriore benemerenza di aver salvato la gloriosa tradizione dei grandi spettacoli della prosa del Teatro di Via Manzoni, che, fin dal 1950, dopo la ricostruzione dai bombardamenti del ’43, ebbe gestori di appassionata competenza teatrale, da Remigio Paone (in parallelo con la gestione del Nuovo) a, dopo un paio d’anni, Adolfo Smilide, e poi Carlo Alberto Cappelli, in società con la baronessa Anita Blanc e in società di gestione con Garinei e Giovannini. Nei primi anni Settanta la gestione passa a Luigi De Pedys.
Nel 1978 mutati gusti e tendenze, si cominciò a parlare di crisi o cambiamenti di gusti del teatro in generale. Tutti ne risentirono. Anche il Manzoni, che, nel tempo, luglio 2006, perse la grande sala cinematografica sovrastante, che così concludeva una memorabile carriera di celebri prime cinematografiche, in linea con la tragica chiusura di tante altre sale, e con l’avvento di una miriade di multisale.
Ma per il teatro, quarant’anni fa, arrivò una soluzione salvifica, che si sarebbe proiettata fino ad oggi: la società costituita da Pietro Garinei, Sandro Giovannini e dalla baronessa Blanc mantenne il venti per cento della proprietà, il gruppo Berlusconi si assunse l’ottanta per cento dell’onere di gestione, con la consulenza di Pino Correnti (indimenticato uomo di teatro), e, di lì a poco, nel ’79, il Manzoni divenne proprietà della sola Fininvest, con la direzione artistica a Luigi Foscale, che conservò per più di vent’anni con appassionata competenza. Nella stagione 2001-2002, subentrò la moglie, Walda Foscale, zia di Berlusconi, severa e rassicurante presenza a tutte le prime del Manzoni, fino al 27 agosto di quest’anno, quando, all’età di 94 anni, venne a mancare.
Ora, nel festeggiare i quarant’anni di gestione Fininvest, si aprono nuove prospettive e alcune incognite, in attesa di un nuovo assetto gestionale. Anche perché, nonostante confortanti rassicurazioni in base a una pregressa stipula, che garantiva alla sala di Via Manzoni dodici anni di sopravvivenza, rimane il fatto che la bella e signorile Galleria di Via Manzoni, nella quale ha sede il teatro, è destinata ad altre strutturali trasformazioni.
Ma, in fiducioso ottimismo, con i dovuti scongiuri ed esorcismi, in questo periodo storico di rapidi e talvolta sconcertanti cambiamenti, auguriamo di cuore al Teatro Manzoni, come impongono i suoi storici meriti, altri quarant’anni di successi.
Intanto, la stagione 2018/19 manterrà la struttura ormai consolidata negli ultimi anni, nei diversificati cartelloni di Prosa, Cabaret, spettacoli per i più piccoli (Manzoni Family) e Magia e Danza (Manzoni Extra).
La Prosa, con otto spettacoli in cartellone, prevede i graditi ritorni, tra gli altri di Vincenzo Salemme, Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni (che apriranno la stagione l’11 ottobre con “A testa in giù” di Florian Zeller), Michele Placido, Lucrezia Lante della Rovere, Ennio Fantastichini, Carlo Buccirosso, ed altre interessanti presenze per la prima volta al Manzoni, da Alessandro Preziosi a Alessandro Haber, da Anna Bonaiuto a Iaia Forte, da Stefano Fresi a Violante Placido, da Maria Nazionale a Paolo Ruffini.
Il Cabaret, dedicato ai più amati protagonisti della comicità, propone, in dieci spettacoli, le performance, fra gli altri, di Paolo Cevoli, Gabriele Cirilli, Giovanni d’Angella. Lillo & Greg, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Teresa Mannino, Antonio Ornano, Francesca Reggiani, Angelo Duro, Enrico Bertolino affiancato da Luca Bottura.
Manzoni Family, negli appuntamenti del sabato pomeriggio, offrirà ai più piccoli e alle loro famiglie tredici titoli fra le storie più belle e conosciute, da “Il gatto conb gli stivali” a “Il brutto anatroccolo”, da “La bella addormentata” a “Il mago di Oz”.
Il cartellone Manzoni Extra, con una sventagliata di otto appuntamenti, prenterà una nuova lezione-spettacolo di Vittorio Sgarbi su Leonardo; la quarta edizione del Festival della Magia con Raul Cremona; una nuova edizione dei Processi alla storia; gli spettacoli dell’illusionista Walter Rolfo, dell’eclettico Simone Cristicchi e di Drusilla Foer, e, inoltre, balletto e operetta.
Teatro Manzoni, Via Manzoni, 42 – Milano.
www.teatromanzoni.it