Il ventottenne regista Alberto Oliva e l’insostenibile leggerezza… del teatro

copertinaOLIVA buonaDal 15 novembre, è in libreria il libro del regista teatrale Alberto Oliva, “L’odore del legno e la fatica dei passi”, che, ripercorrendo la storia del ventottenne protagonista, racconta l’Italia di oggi e l’insostenibile leggerezza dell’essere… giovani. Con sguardo ironico, Oliva fa uno spaccato della vita di un “non bamboccione”, che ha deciso di non andarsene, per smentire tutti i luoghi comuni sui giovani di oggi. “Mentre mio fratello prosegue la gloriosa tradizione di famiglia laureandosi in ingegneria meccanica, mentre il mio compagno di banco al liceo dopo un master in economia lavora a Wall Street, mentre un altro studia cinese per cavalcare i mercati emergenti, io non solo resto in Italia, ma scelgo anche di fare teatro! E nemmeno come attore, faccio il regista…” Nel dipanarsi di aneddoti, incontri, esperienze e letture, si sviluppa una riflessione sull’Italia, sulle opportunità che offre – e che non offre – ai giovani, le risorse che possiede e le occasioni che si possono trovare con tenacia e un pizzico di intuito. Le fortune e le sventure, i compagni di viaggio, i buoni consiglieri e i cattivi maestri sono i protagonisti di un racconto che esprime lo spirito del nostro tempo. Un percorso di formazione che con passo leggero attraversa le aule universitarie, i corridoi dei teatri, le sale prova, gli studi medici e perfino la sala di aspetto di uno stralunato Vittorio Sgarbi, protagonista involontario di uno degli episodi più divertenti del libro.

“L’odore del legno e la fatica dei passi – Resto in Italia e faccio teatro”, di Alberto Oliva, introduzione di Giorgio Galli, ATì Editore, 2013, euro 18.