(di Paolo A. Paganini) – C’è chi parla addirittura di un golpe, di un’assenza strategica per mettere il consiglio di amministrazione in difficoltà, se non in minoranza. Sta di fatto che mentre tutti, fin da questa mattina, si aspettavano, come annunciato, che, in buona armonia, il CdA del Piccolo Teatro sciogliesse le riserve e designasse il nuovo Direttore dello Stabile milanese, Teatro d’Europa, dopo le dimissioni di Sergio Escobar, tutto è rimasto muto e silente, lasciando presagire impreviste e improvvise difficoltà. Così è trascorso anche il pomeriggio. E solamente alle 18.30 è stato fatto pervenire alla stampa il seguente breve comunicato, senza nessun’altra chiarificatrice spiegazione:
Milano, 27 luglio 2020 ► “Il Consiglio d’Amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, riunitosi oggi, 27 luglio 2020, ha preso atto dell’assenza di due consiglieri, che ha fatto venire meno le condizioni di cui all’art.10, comma 11.4 dello Statuto, per la designazione del direttore. Il Consiglio d’Amministrazione ha convenuto di riunirsi nel più breve tempo possibile, in una data a partire da mercoledì 29 luglio”.
Fino a ieri la situazione sembrava di tranquilla accettazione, anche se appariva non del tutto convincente. I nomi dei candidati, fra gli altri, alla direzione del teatro, e cioè Rosanna Purchia, Antonio Calbi, Filippo Fonsatti, ai quali si erano ufficialmente aggiunti, Claudio Longhi e Marco Giorgetti, erano già stati designati, i loro progetti presentati e discussi, e tutti i membri del CdA erano, si diceva, ormai tranquilli, dopo settimane di discussioni, sulla designazione di uno di loro.
Così ora non sembra, dopo il breve comunicato pubblicato sopra. E, forse, dovremo assistere a situazioni ancor più ingarbugliate e complesse.