La Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma), è chiusa al pubblico per la consueta pausa invernale. Riaprirà sabato 16 marzo 2019 con la mostra dedicata ai «Dioscuri» dell’arte del XX secolo: “De Chirico e Savinio, una mitologia moderna”.
MAMIANO DI TRAVERSETOLO (Parma) – L’esposizione, a cura di Alice Ensabella (Università di Grenoble) e Stefano Roffi (direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca), in programma dal 16 marzo al 30 giugno 2019, si propone di ricostruire criticamente le fonti comuni dei fratelli De Chirico al fine di metterne in evidenza affinità, contrasti e interpretazioni del fantastico universo che prende forma nelle loro traduzioni pittoriche, letterarie e teatrali.
I due fratelli hanno ripensato il mito, l’antico, la tradizione classica attraverso la modernità dell’avanguardia e della citazione, traslandoli e reinterpretandoli per tentare di rispondere ai grandi enigmi dell’uomo contemporaneo, dando vita a quella che Breton definì una vera e propria mitologia moderna.
I Dioscuri dell’Arte «sono l’uno la spiegazione dell’altro», scriveva Jean Cocteau dei due fratelli De Chirico. Vicinissimi nei primi passi delle rispettive carriere, De Chirico e Savinio lavorano a stretto contatto nei primi anni parigini. André Breton definiva il loro lavoro indissociabile nello spirito: le visioni concepite da Giorgio in quegli anni, trovano un corrispettivo letterario nella poetica del fratello; nonostante il merito sia stato storicamente attribuito al genio di De Chirico, ad oggi è ormai riconosciuto il ruolo rivestito da Savinio nell’elaborazione dell’estetica metafisica.
Giorgio (1888-1978) e Andrea (1891-1952) de Chirico nascono in Grecia, dove trascorrono tutta l’infanzia, in un ambiente alto borghese e cosmopolita. Ricevettero un’educazione solida ed internazionale, influenzata dal romanticismo e dal nichilismo tedeschi, dall’avanguardia parigina, dalla cultura classica mediterranea, greca certamente, ma anche profondamente italiana. Questa particolarissima impronta educativa, filosofica, artistica e letteraria, forgia le menti dei fratelli De Chirico nei loro anni di formazione e, nei primi anni di attività, darà come risultato uno dei momenti più originali e più alti della cultura figurativa italiana del Novecento.
Il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito. Nonostante il comune percorso intellettuale, De Chirico e Savinio dimostrarono fin da giovani caratteri e approcci diversi alla pratica artistica. Savinio, figura poliedrica, nasce come musicista e compositore, diviene in seguito scrittore e approda alla pittura solo all’età di trentacinque anni. De Chirico, dalla personalità più decisa e granitica, individua fin dall’adolescenza la sua strada nella pittura.
Se le opere di entrambi sono caratterizzate da temi di interesse comune come il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito, all’antico, le interpretazioni dei due fratelli non sono le stesse e approdano spesso a risultati stilisticamente e iconograficamente distanti. Più freddo, mentale e concettuale, De Chirico, anche dopo la grande stagione metafisica, non rinuncerà a rappresentazioni ancora impregnate di enigmi, che caratterizzeranno i suoi paesaggi che richiamano ai miti dell’antichità, cavalli fra le rovine della civiltà greca, gladiatori in procinto di vivere o morire, autoritratti e ridondanti nature morte.
Gioco e ironia sono invece i cardini intorno ai quali ruota l’estetica di Alberto Savinio. A differenza del fratello, infatti, Savinio dimostra un’innata capacità di immettere nei profondi silenzi metafisici la sapiente leggerezza dell’ironia, che si dispiega attraverso una visionarietà fantastica. Nelle sue opere oggetti inanimati ed esseri animati si uniscono in un’unica rappresentazione colorata e vivace, nella quale forme umane e animali si confondono e si decontestualizzano, inserite all’interno di prospettive impossibili e di un’atmosfera improbabile quanto ludica.
La mostra – allestita alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo presso Parma, dal 16 marzo al 30 giugno 2019 – presenterà oltre centotrenta opere tra celebri dipinti e sorprendenti lavori grafici, in un percorso espositivo che, dalla nascita dell’avventura metafisica, si focalizza su un moderno ripensamento della mitologia e giunge alla ricchissima produzione per il teatro, documentata anche da preziosi costumi per l’opera lirica.
“De Chirico e Savinio. Una mitologia moderna” – Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 16 marzo al 30 giugno 2019. Catalogo (Silvana Editoriale), con saggi di Mauro Carrera, Alice Ensabella, Daniela Ferrari, Nicol Mocchi, Stefano Roffi, Gerd Roos.