MILANO, venerdì 13 maggio – Al Teatro Libero si conclude la rassegna “Palco Off – Autori, attori, storie di Sicilia” con un nuovo spettacolo che verte su un tragico fatto di cronaca realmente accaduto, “Virginedda Addurata” (Vergine Adorata), scritto da Giuseppina Torregrossa, medico palermitano con la passione della scrittura che ha all’attivo diverse pubblicazioni con alcune case editrici tra cui Mondadori.
In scena, ad interpretare più personaggi, Egle Doria e Francesca Vitale, dirette da Nicola Alberto Orofino, che il pubblico di Palco Off ha potuto apprezzare come regista di Sugnu o non sugnu lo scorso marzo.
Che succederebbe se potessimo leggere nei pensieri dei Santi, che fissano chi li invoca immobili e impassibili nelle loro statue e immaginette, apparentemente condiscendenti a tutto quanto esca dalle bocche dei fedeli? Giuseppina Torregrossa si pone un simile dubbio-enigma in Virginedda Addurata, e per creare una riflessione sul tema dà vita ad una diretta interessata: Santa Rosalia, patrona di Palermo.
Rosalia visse gran parte della sua vita nel silenzio di una grotta, prima nei pressi di Agrigento, poi a Palermo. Fu dunque un’eremita. Abituata al silenzio, del tutto priva da condizionamenti di culture e tendenze dominanti, ma anche da controculture e controtendenze.
Nicola Alberto Orofino, regista dello spettacolo, ha tratteggiato il divino e l’umano che è in questa donna misteriosa, della cui vita si sa pochissimo e che fu conosciuta solo dopo la sua morte per il miracolo della guarigione palermitana dall’epidemia di peste che colpì la città nel 1624.
Per dare voce a Rosalia, Giuseppina Torregrossa coglie spunto da un raccapricciante fatto di cronaca avvenuto a Trapani qualche anno fa. Un marito, con la complicità della sua amante, trascina in un agguato la moglie, al nono mese di gravidanza, le spacca la testa, la cosparge di benzina e poi le dà fuoco.
Le protagoniste della storia, prima che la tragedia si compia, vanno tutte supplici dalla “Santuzza”. La vittima, la madre della vittima, la figlia della vittima e l’amante del marito. I racconti, confessioni ed invocazioni alla Santuzza consentono al pubblico di guardare allo specchio la natura di queste donne messe a nudo, le loro fragilità, le loro pochezze, ma anche l’appartenenza ad un sistema dove si sono smarriti i valori più semplici. Ed in questo rapporto tra sacro e profano diviene sempre più chiaro l’abisso tra chi utilizza il sacro per futilità e la lucida comprensione della natura umana, che combina demoni e vittime, predatori e predati. Nel confronto, il confine tra bene e male si appanna, le donne si fidano e confidano nella Santa, la quale di rimando, brutalmente, ammonisce che spesso le cose, più che dal cielo, vanno risolte sulla terra.
In scena, Egle Doria e Francesca Vitale, daranno voce alle donne e agli uomini, ai santi e ai fanti di una storia come tante in questo mondo.
Come ogni spettacolo della rassegna Palco Off, Virginedda Addurata sarà preceduto, mezz’ora prima dell’inizio, da una degustazione di prodotti tipici siciliani, dalla proiezione di liberi pensieri sulla Sicilia e del video fotografico Into The Silence – Eremiti del terzo millennio, del fotografo e regista siciliano Carlo Bevilacqua. Dopo lo spettacolo si terrà invece un incontro con gli artisti.
VIRGINEDDA ADDURATA, di Giuseppina Torregrossa, con Egle Doria e Francesca Vitale, regia Nicola Alberto Orofino – Il 21, 22 e 23 maggio, al Teatro Libero, Via Savona 10 , Milano