MILANO, martedì 4 novembre
Ecco “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi, struggente film sull’assurda e tragica follia del primo conflitto mondiale, che fece 17 milioni di morti, di cui oltre 600 mila italiani. Sarà nei cinema italiani giovedì 6. Ma sarà anche proiettato negli istituti di cultura e nelle ambasciate di oltre cento nazioni. In 80 minuti, Olmi racconta l’odissea di ragazzi umili, spesso analfabeti, mandati inutilmente a una carneficina. Morti senza sapere perché. Eroi ignari e ignoti, su quell’Altipiano dei Sette Comuni, tra 1100 e 1800 metri, in quell’inverno 1917, alla vigilia della disfatta di Caporetto.
Ermanno Olmi, con la collaborazione del regista Maurizio Zaccaro, ha girato nell’inclemenza d’un nevoso inverno, anche lui lassù, a 1800 metri. Descrive l’anonima notte d’un avamposto italiano a ridosso della linea di fuoco, fra trincee e squallidi dormitori, mentre il freddo e il ghiaccio anchilosano le membra.
Occhi sbarrati su quel deserto di neve tra esplosioni di bombe e sibili di pallottole.
In merito al film torneremo sull’argomento da un punto di vista storico e critico.
Intanto sentiamo come lo stesso ottantatreenne regista ha spiegato, da un letto d’ospedale (per accertamenti clinici), in videoconferenza, le ragioni di questo sua nuova opera:
“Questo è un film che mi è stato proposto, e il mio pensiero è andato a mio padre che, quando ero bambino, mi raccontava della guerra dov’era stato soldato – e spesso, tanti anni dopo, ancora piangeva -. Allora la mia era solo una percezione di bambino, ora so che abbiamo compiuto un grande tradimento nei confronti di milioni di giovani. Non abbiamo spiegato loro perché sono morti. Adesso celebriamo il centenario. Mi auguro che, aldilà di bandiere e fanfare, si trovi un modo per chiedere scusa, altrimenti è vigliaccheria. So di usare parole forti, ma resteremmo nel tradimento. Ho in mente un ammonimento di Camus: se vuoi che un pensiero cambi il mondo, prima devi cambiare te stesso”
E ancora:
“Se oggi l’idea della patria non esiste più, quei ragazzi avevano creduto nell’amor di patria, ma era una grande bugia, una grande truffa: sono stati sacrificati per volere dei potenti… I nemici non sono nella trincea di fronte, sono quelli che hanno mandato i nostri soldati ad uccidere uomini come loro…”
La grande guerra? Una grande truffa! Milioni di morti senza sapere perché. Ne parla Olmi alla vigilia del film
4 Novembre 2014 by