“La poesia della luce”: disegni veneziani dalla National Gallery of Art di Washington al veneziano Museo Correr

Giovanni-Battista-Piazzetta_Due-giovani-amanti_1743-circaVENEZIA, martedì 18 novembre  
In mostra a Venezia, al Museo Correr dal 6 dicembre 2014 al 15 marzo 2015, giungono della National Gallery of Art di Washington: oltre centotrenta opere realizzate tra il XVI e il XIX secolo a Venezia, quando la città dei Dogi e la terraferma rappresentavano la culla dei più raffinati artisti italiani. Disegni preparatori, schizzi, modelli e studi per la bottega ma anche composizioni finite, opere autonome capaci di proporre una poetica diversa: fatta di linee, ombre, chiaroscuri, lumeggiature, esplorazione delle infinite possibilità della luce.
Un percorso affascinante che attraversa quattro secoli dell’arte veneziana, dal Cinquecento all’Ottocento, rivelando la capacità grafica di sommi autori; e sullo sfondo c’è Venezia: non solo centro di produzione artistica ma anche soggetto vero e proprio, fonte d’ispirazione, mito perenne.
L’esposizione, curata da Andrew Robison, Senior Curator del dipartimento di disegni e stampe della National  Gallery of Art di Washington, è organizzata dalla stessa National Gallery in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e con il contributo della The Gladys Krieble Delmas Foundation.
Ospitata al Museo Correr nel cuore e nel luogo simbolo della città lagunare, la mostra, si apre con i disegni dei più importanti maestri del Rinascimento: Andrea Mantegna, Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio.
Quindi uno straordinario foglio raffigurante un immaginario imperatore orientale, eseguito da Dürer durante il suo soggiorno veneziano e poi i disegni di Giorgione, di Domenico Campagnola e Gerolamo Romanino.
Non potevano mancare, nel percorso, disegni di Lorenzo Lotto e Tiziano e neppure un magnifico foglio con un angelo e un profeta di Sebastiano del Piombo.
Opera chiave è anche il rarissimo disegno a gessi colorati di Jacopo Bassano, che introduce la selezione di lavori del Cinquecento maturo. Il “Cristo deriso” è uno dei disegni più raffinati tra i sei dedicati dall’artista alla vita di Gesú: tutti di dimensioni insolitamente grandi, eseguiti in gessi policromi su carta azzurra veneziana. Seguono, nel percorso, studi di figura e composizioni anch’esse di mirabile fattura di Jacopo Tintoretto, Paolo Veronese e Palma il Giovane, di Sebastiano Ricci, Antonio Guardi e Antonio Pellegrini, di Giambattista Piazzetta.
In mostra anche ben dodici opere di Giambattista Tiepolo, una selezione semplicemente imponente che copre quasi tutto l’arco cronologico della sua attività documentando ogni aspetto della produzione grafica dell’artista – studi compositivi a penna, il disegno del nudo, le caricature – e quindi una speciale sezione dedicata ai paesaggi.
La parte finale della mostra ci porta nel mito, in quel sogno che ha costruito e diffuso nel mondo l’immaginario romantico di Venezia, non più Serenissima ma sempre unica.
Non a caso, la mostra si chiude, con alcuni suggestivi disegni di James McNeill Whistler e di John Singer Sargent, entrambi amici di Henry James, dove la stessa luce si fa poesia.
Informazioni
www.correr.visitmuve.it

Nella foto: “Due giovani amanti”, di Giovanni Battista Piazzetta (1743 circa)