La scomparsa del musicista milanese Giorgio Gaslini, grandissimo jazzista, autore di celebri colonne sonore

gasliniMARTEDI 29 LUGLIO Il musicista Giorgio Gaslini è morto all’ospedale di Borgotaro (Parma), dove, dopo una caduta, era ricoverato da circa un mese. Era nato a Milano il 22 ottobre 1929.
Compositore, direttore d’orchestra e pianista, è stato autore anche di colonne sonore, componendo oltre quaranta colonne sonore, tra le quali la musica per “La notte”(1961) di M. Antonioni e “Profondo rosso” (1975) di Dario Argento. Gaslini vanta un vasto catalogo di musica discografica di altissimo livello: “Oltre” (1963), “Dall’alba all’alba” (1964), “Nuovi sentimenti” (1966), “La stagione incantata” e “Grido” (1968), “Newport in Milan” e “Africa” (1969), “Message” e “Fabbrica occupata” (1973), “Colloquio con Malcom X” (1974, la prima ”opera jazz” italiana), e “Canti di popolo in jazz” (1975), “Murales” (1976), “Free actions” (1977), “Graffiti” (1978), “Concerto della libertà” – “Universo donna” “Live at the Public Theatre in New York” (1980), “Gaslini plays Monk” (1981); “Indian suite” (1983), “Schumann reflections” e “Monodrama” (1984), “Skies of China” (1985), “Multipli” (1988) e “Ayler’s Wings” (1991).
Oltre che per ensembles jazz, ha scritto opere, balletti, musica orchestrale e vocale.
Musicista di profonda preparazione accademica, ha insegnato nei conservatori di Roma e di Milano e ha pubblicato i volumi “Musica totale” (1976) e “Tecnica e arte del jazz” (1981). Nella sua lunga carriera ha tenuto più di quattromila concerti in Italia e all’estero.
L’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo del Corno, saputo della scomparsa di Giorgio Gaslini, così in mattinata ha voluto ricordarlo:
“Giorgio Gaslini era un musicista e un compositore straordinario. Un artista che ha saputo mettere la musica jazz italiana al centro della scena internazionale. Il suo lavoro è stato apprezzato nel mondo grazie alla sua intesta attività concertistica e anche grazie alle colonne sonore di film importanti come ‘La Notte’ di Michelangelo Antonioni. Le sue sperimentazioni musicali negli anni ’60 e ’70 hanno segnato un’epoca culturalmente eccezionale per la nostra città. Milano ha amato molto Giorgio Gaslini per la sua musica, la sua capacità di innovare, la sua attenzione per un ruolo sociale e politico della creatività artistica…”