(di Andrea Bisicchia) Visto il suo immenso archivio, Tommaso Le Pera può disporre di un materiale tale da poter costruire delle monografie su autori, attori, spettacoli.
Nel volume “Beckett & Beckett”, a cura della Fondazione Alda Fendi, ha raccolto settanta foto di un solo testo “Giorni felici”, dimostrando come la storia di un testo sia quella delle sue rappresentazioni. Qualcuno potrebbe obiettare che ci siano delle assenze, in particolare, l’edizione di Strehler con Giulia Lazzarini, non certo per colpa di Le Pera, dato che il Piccolo Teatro ha sempre avuto un suo fotografo in paga, non permettendo ad altri di riprendere le sue produzioni. Del resto, Le Pera non ha mai fatto scelte di campo, nel senso che non si è mai legato a una Compagnia, a un Teatro, essendosi ritenuto un artista libero che mette la sua professionalità e la sua passione al servizio di chi le richiede.
La caratteristica di questa monografia è quella di offrirci, attraverso i ben noti scatti magici, un panorama delle sue Winnie, fermando con un clic gli attimi che danno l’idea di una interpretazione. Lui è consapevole di quanto sia necessaria anche una “regia” da parte di chi fotografa il teatro, da mettere in sintonia col vero regista dello spettacolo, di cui Tommaso si assume il compito di cogliere il mondo poetico che, a sua volta, deve corrispondere a quello dell’interprete.
Nella monografia, per un motivo cronologico, manca la prima edizione italiana di “Giorni felici”, prodotta dallo Stabile di Torino (1963) con la regia di Roger Blin, protagonista Laura Adani, che vidi al Teatro Gerolamo di Milano, provando una emozione allora inspiegabile. La Adani fece di Winnie una aristocratica che teneva a distanza il male di vivere.
“Giorni felici” di Le Pera inizia con l’edizione di Mario Missiroli del 1983, con Adriana Asti che andava in cerca di “un altro giorno divino” più che felice. In una sorta di clessidra, con una specie di cratere asfaltato, Adriana calibrava ogni movimento della non azione, con i suoi grandi occhi espressivi e con quel tanto di ironia lombarda che rese esemplare la sua interpretazione. Di lei, Le Pera ci offre anche le immagini della messinscena con la regia di Bob Wilson, più astratta, più congelata, più metafisica. Poco conosciuta è l’edizione di Claudio Jankowskj, continuatore del metodo Fersen che, nel 1988, affidò il ruolo a una brava Giovanna Floris. Segue quella del 1990 con l’acuta regia di Antonio Calenda e con una Proclemer straordinaria nel sapere amministrare, con rigore, i gesti in quella sorta di “girone dantesco” in cui il regista l’aveva calata. Giovanni Raboni sul “Corriere della Sera”, scrisse di aver trovato la Proclemer “ammirevole nel dosare il passaggio dalla gaiezza venata di disperazione della prima parte, alla disperazione sgraziata di gaiezza della seconda parte”.
Insomma, non potrà mai esserci una Winnie uguale a un’altra, come dimostra l’edizione del 1999 dei Marcido’s con la regia di Isidori che ne moltiplicò il personaggio in una specie di girello, illuminato dall’alto, da una corona di luci. Seguì l’edizione del 2000, con una splendida Lucilla Morlacchi, che dovette moderare le intemperanze registiche di Solari che tendevano fin troppo verso il comico. Con quel vestito a fiori, il cappellino rosso, la grande borsa nera, Lucilla si mostra a mezzo busto, uscendo dalle tavole del palcoscenico così come era avvenuto per la Monaca di Monza, nello spettacolo “I promessi sposi alla prova” di Testori con Franco Parenti e la regia di Andrée Ruth Shammah. Fu certamente inusuale la realizzazione di Remondi e Caporossi del 2005, in uno spettacolo che avevano già in mente di realizzare nel 1970, ma che non fu possibile perché avevano loro negato i diritti. Efficace la messinscena di Anna Marchesini, anche regista, del 2008, che arricchì il personaggio del suo umorismo nero, mentre più svanita e surreale apparve l’edizione del 2009 con Nicoletta Braschi, regia di Andrea Renzi.
Il volume contiene un saggio di Paolo Bertinetti, un breve intervento poetico di Alda Fendi, una introduzione di Paola Bertolone e “Lane di Dublino” di Raffaele Curi.
“Beckett & Beckett”, Fondazione Alda Fendi, “Settanta foto di Tommaso Le Pera”, edizioni Il Cigno, pp 80, € 15.