L’eclettico Renato Mambor, dai pennelli al cinema, dalla fotografia al teatro • 80 sue opere alle Stelline da febbraio

1-12-16-collage-mamborMILANO, giovedì 1 dicembre Renato Mambor (Roma 1936-2014) è stato uno dei primi artisti a sconfinare dalla pittura ad altri linguaggi quali la fotografia, il cinema, la performance, le installazioni, il teatro (fu uno degli interpreti di “La dolce vita” di Federico Fellini; lavorò, fra gli altri, con Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Totò, Chet Baker, Damiano Damiani). Il suo linguaggio pittorico, più razionale che interiorizzato, si espresse anche attraverso segnali stradali, timbri con omini, ricalchi fotografici, avvalendosi cioè delle icone della cultura popolare. L’uso delle sagome bidimensionali esclude la profondità e i tratti somatici delle figure, che vengono poi dipinte con il colore steso a campitura oppure usando un rullo per la tappezzeria.
«Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perchè dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere». In una frase Mambor così offre una precisa immagime del suo essere artista.
Protagonista della ricerca nelle arti visive fin dagli ultimi anni ’50, Mambor è uno dei primi a sconfinare dalla pittura verso altri linguaggi, per tornare comunque sempre alla pittura. Continuando a lavorare sul linguaggio e sugli elementi costitutivi dell’arte, ha avviato una sperimentazione sul rapporto tra organismo e ambiente, tra arte e vita, sul cambiamento dello sguardo e dei punti di vista. Negli oltre 55 anni di impegno artistico, ha rinnovato instancabilmente le forme, inventando dispositivi di comunicazione che coinvolgessero lo spettatore. Ha lasciato opere, anche inedite, di grande valore.
Ora, il Gruppo Credito Valtellinese sta preparando un’ampia retrospettiva dedicata a Renato Mambor, che aprirà la stagione espositiva del 2017, con una mostra dell’artista al Refettorio delle Stelline, a Milano, dal 9 febbraio al 27 marzo.
Al Gruppo Credito Valtellinese fanno riferimento, oltre alla Galleria di Corso Magenta a Milano e, gli spazi espostivi di Sondrio, storica sede del gruppo bancario, la Galleria Credito Siciliano ad Acireale, marchio territoriale del Gruppo Credito Valtellinese ed infine quelli di Fano, Galleria Carifano e Spazio XX Settembre, oltre al Refettorio delle Stelline, dove appunto sarà allestita la mostra su Mambor.
Il programma definito della stagione d’arte 2017 del Gruppo Credito Valtellinese comprende una decina di mostre, tutte connotate da due precisi obiettivi: alta qualità e assoluta originalità. Il campo di indagine continua ad essere quello tradizionale per le Gallerie del Gruppo: il contemporaneo, nelle sue diverse espressioni, dall’arte alla grafica, alla fotografia alle arti applicate, arricchito da un nuovo filone di esplorazione: quello dei remake. La retrospettiva su Renato Mambor, personalità tra le più originali e complesse del secondo Novecento Italiano, è affidata alla curatela di Dominique Stella, che, con Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, ha selezionato per questa retrospettiva circa 80 pezzi, datati dai primi anni Sessanta al 2014, con le ultimissime creazioni. Sono opere che documentano le diverse espressioni, i molteplici linguaggi di Mambor: pittura, fotografia, performances installazioni e testimonianze fotografiche del suo teatro sperimentale.