(di Andrea Bisicchia) Mattia Visani continua la ricerca sui grandi classici del Novecento, così, dopo aver riproposto gli “Scritti sul teatro” di Strindberg, di Franco Perrelli, pubblica, per Cue Press, le “Lettere” dell’autore svedese col medesimo curatore che, nel 1999, le aveva edite per Costa&Nolan.
In Svezia, l’edizione dell’epistolario strindberghiano ha toccato il XX volume, senza essere ancora conclusa, dato che si tratterebbe di oltre 10 mila lettere. Quelle che si possono leggere, in questa nuova edizione, sono state ordinate da Perrelli in periodi temporali, durante i quali, veniamo a conoscenza, non solo della biografia, ma anche della vita artistica di Strindberg.
Si tratta di una fonte inesauribile di notizie, come è accaduto per l’epistolario di Pirandello. I capitoli sono divisi in modo tale che gli accadimenti diventino fonte di testimonianze che, nelle lettere, corrispondono a dei veri e propri cicli.
Il primo va dal 1849 al 1874, ovvero da quando entra, come amanuense, nella Biblioteca Reale, con uno stipendio bassissimo, dove, però, potrà dedicarsi agli studi orientali, a quando inizia l’attività di scrittore, cercando di promuovere “Mastro Olof” presso i teatri e gli editori.
Il secondo capitolo va dal 1875 al 1883, durante il quale, conoscerà Siri Von Essen che diventerà sua moglie, caratterizzato da lunghissime lettere a lei dedicate. In questi anni farà amicizia col critico Georg Brandes che terrà sempre informato della sua attività di scrittore, con una corrispondenza che documenta il suo scontrarsi con gli intellettuali svedesi conservatori, ai quali dedica un romanzo provocatorio: “Il popolo svedese”. In questo periodo scrive “La sala rossa”, “Il segreto della Ghilda”, “Per cerca fortuna”, sul modello del “Per Gynt” di Ibsen (da “Tutto il Teatro” di Strindberg, Ed. Mursia, a cura di A. Bisicchia – n.d.R.). Bellissime le lettere dedicate a Siri, attraverso le quali le dà consigli sulla recitazione.
Il terzo capitolo riguarda gli anni che vanno dal 1884 al 1886, un biennio, durante il quale, stringe amicizia con Bjorson e con l’editore Bonnier a cui spedisce i suoi nuovi lavori: “Sposarsi”, che gli costerà un processo, essendo stato accusato di misogenia e di blasfemia, avendo definito Cristo un agitatore politico. In una lettera a Bonnier scrive di voler essere lo scrittore dei poveri, in barba ai passatisti intellettuali svedesi. Scrive: “Il figlio della serva”, “Tempo di fermenti” e un testo teatrale, “I creditori”.
Il quarto capitolo raccoglie le lettere dal 1887 al 1891, quelle che riguardano gli anni di “Il padre” e “La signorina Giulia”, oltre che il romanzo “Autodifesa di un folle”, un libro atroce, dove accusa la moglie di aver pervertito il contratto matrimoniale, pur riconoscendo di essere stato “uno spudorato egoista”.
Il biennio successivo,1892- 94, è caratterizzato dai suoi interessi per la fotografia, la pittura e le scienze naturali. Dopo il divorzio con Siri, sposa la giovane Frida Uhl, nel frattempo, registra il successo a Parigi del “Padre”, messo in scena da Lugné Poe. Sono anni difficili che culmineranno in un vero e proprio Inferno, a cui fa riferimento il romanzo omonimo. Nel triennio successivo, l’epistolario contiene lettere agli amici, a Frida e alla figlia Gerda, dalle quali si ricava l’idea di un uomo che soffre, ma che è capace di trasformare le patologie in esperienze creative. In questo periodo compone “Verso Damasco”, una vera Bibbia del teatro novecentesco.
La raccolta di Perrelli si conclude con l’epistolario riguardante gli anni più ricchi e più complessi che vanno dal 1899 al 1906. Vi troviamo lettere dedicate alle figlie, alla terza moglie, Harriette Bosse, il cui matrimonio durerà appena quattro anni. Strindberg è tutto preso da speculazioni filosofiche e religiose, continua a interrogarsi sulla redenzione, tramite Cristo, scrive “Il sogno”, mentre sperimenta gli atti unici per “Il teatro Intimo”, di cui sarà direttore, regista, oltre che teorico, pur tra tante difficoltà.
Bellissime le lettere, alquanto tormentate, indirizzate ad August Falck, Harriette Bosse e ai figli.
Ogni capitolo è seguito da una attenta bibliografia e da una iconografia che testimonia la giovinezza e la maturità di un genio del teatro.
August Strindberg, “Le lettere” (a cura di Franco Perrelli), Cue Press 2019, pp 322, € 38,99