Longeve e fedeli “Nozze” alla Scala. Dal 1973: 9 riprese, 72 repliche (più le tournées). Successo. Ma ora Mozart dov’è?

MILANO, domenica 8 ottobre (di Carla Maria Casanova) – In quanto ad anzianità, meglio dire longevità, questo spettacolo credo batta vari record. Nacque a Versailles nel marzo 1973, prodotto da Giorgio Strehler con scene di Ezio Frigerio e costumi di Franca Squarciapino, su invito di Rolf Liebermann. Strehler però era assente: aveva litigato con il direttore Georg Solti ed aveva abbandonato la produzione nelle mani dell’assistente.
Si trattava delle mozartiane Nozze di Figaro.
Per quello che ci riguarda, lo spettacolo nel 1981 fu ripreso dalla Scala, sotto la direzione musicale di Ricardo Muti che con Strehler si intendeva benissimo. Lo spettacolo piacque. Molto. Tanto da essere ripreso al Piermarini per 8 volte (9 con quest’anno) per un totale di 72 repliche, più in un numero sostanzioso di tournées in giro per il mondo. Ovvio l’avvicendarsi di innumerevoli direttori e artisti di canto.
La ripresa della regia di queste Nozze d’oro, come già nel 2012 e nel 2021, è affidata a Marina Bianchi, espertissima in riprese di pluripremiati allestimenti. Sostanzialmente, lo spettacolo è inalterato, un po’ meno fresco, d’accordo, ma di indubbia gran classe. Oramai abituati a proiezioni, spazi vuoti, luci psichedeliche, e stravolgimenti di ambientazioni, ci pare persino strano vedere come in scena reggano imperterriti muri e finestre, letti, poltrone e suppellettili e tutto quanto come si usa nelle case “normali” anche tuttora.
Qui tutto pulito e lindo, con luci radenti senza effetti fantasmagorici.
Mi è parso singolare il primo atto, di cui metà scena (la sinistra) è tenuta al buio, nonostante vi si svolgano scene precise come l’amoreggiamento di Almaviva con Susanna. Per il resto, tutto come da copione. L’allestimento è ritenuto a buon diritto storico.
Attualmente, in cartellone alla Scala forse per l’ultima volta, Le Nozze sono dirette da Andrès Orozco-Estrada, austriaco di nascita colombiana, che da ottobre assume la carica di Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Si è dimostrato la carta vincente di questa operazione di recupero, con una direzione equilibrata e positivamente mozartiana, qualità vagamente disattesa da alcuni elementi della compagine canora. I cantanti, artisti in carriera o giovani al debutto, paiono provenire ciascuno da una scuola propria, dove Mozart non si sa bene dove si trovi. Vedi la Contessa di Olga Bezsmertna, soprano ucraino classe 1983, recentemente felice protagonista di Rusalka di Dvorak alla Scala. Ma eccola qui attaccare l’ineffabile “Porgi amore” con una lama tagliente come si fosse trattato di “In quella reggia” della Turandot.
E così avanti, buttando alle ortiche anche gli abbandoni di “Dove sono i bei momenti”. Mozart dove sei. Il suo consorte, Almaviva, è il pregiato basso Ildebrando d’Arcangelo, recente Figaro con Muti, due ruoli che gli stanno bene, forse questo (Figaro) meglio di quello. Almaviva, sebbene seduttore da strapazzo, vorrebbe una certa aristocrazia.
La più giovane del cast è Benedetta Torre, classe 1994, allieva di Barbara Frittoli, cresciuta alla Opera Academy di Muti. Una piacevole Susanna.
Altra giovane (1991) il mezzosoprano bulgaro Svetlina Soyanova, ottimo Cherubino.
Il protagonista Figaro è il versatile Luca Micheletti, attore, regista e baritono, più poliedrico che mozartiano ma indiscusso padrone della scena.
Poi ci sono i personaggi di lato: Marcellina, Don Bartolo e don Basilio, dei quali a nessuno importa niente come d’altra parte non importa niente a nessuno di tutti i personaggi delle stupidissime opere buffe settecentesche, costruite su insopportabili intrecci che è già tanto se riescono a strappare qualche sorriso. Però siamo sempre lì: poi c’è la musica e allora… Ma bisogna proprio cantarla benissimo, con lo stile giusto, altrimenti meglio una bella “Mala Pasqua!” di Santuzza che almeno ti strappa l’anima.
“Le Nozze di Figaro” di Mozart, storico spettacolo del loro cinquantenario, sono in scena alla Scala fino al 20 ottobre