FIRENZE, giovedì 7 aprile ► (di Carla Maria Casanova) – Alexander Pereira sovrintendente e Daniele Gatti direttore principale, con il regista Pierre Audi e gli interpreti principali, hanno presentato l’opera inaugurale dell’84° Maggio Musicale Fiorentino: “Orphée et Euridice” di Jean-Baptiste Lully (sommo compositore al quale il MMF, a 390 anni dalla nascita – Firenze 1632 – dedica un’attenzione speciale).
Finalmente fuori dalle orride restrizioni pandemiche, spettacolo e spettatori tornano alla (quasi) normalità.
In verità il teatro musicale fiorentino ha sempre continuato la sua programmazione, con coraggiosi spettacoli sia pur mutilati nella loro veste scenica e nell’afflusso di spettatori, riservando la ripresa alle edizioni speciali del canale cultura Rai 5. Ma “di presenza” è ovviamente altra cosa.
Il cartellone del Maggio -12 aprile-24 luglio- comprensivo di 6 opere (5 recite ciascuna) e 10 concerti sinfonici, si divide tra l’auditorium del Teatro – sala Mehta – e il Teatro La Pergola. La sala grande, non ancora del tutto agibile, inaugurerà la stagione invernale in dicembre, con l’opera “Don Carlo” di Verdi.
Su l’Orphée si sono diffusi i presentatori. Il maestro Gatti ha specificato il “progetto” dell’intero ciclo, nato sul tema del Mito greco e dell’Amore. Gatti, sognando per Firenze “una piccola Salisburgo italiana”, ha rivelato anche di aver proposto al Sovrintendente la creazione di due mini “Festivals nel Festival”. Due piccoli “satelliti” che girano attorno del sole del MMF: un omaggio a Verdi di tre titoli, in settembre, e uno attorno al mito di Faust nella primavera 2023.
Pierre Audi, che affronta per la quinta volta il tema di Orfeo, rallegrandosi per la versione francese dell’opera (“qui il suono delle parole è così importante!”) si è soffermato su una interpretazione più sottile di quella adottata comunemente. Orfeo innamorato, sì, ma confuso, forse non sicurissimo di sé più che dell’amata e lo sguardo trasgressivo che le dà, perdendola per sempre, potrebbe essere un inconscio ripensamento.
Grande lavoro interiore sugli interpreti. Audi ha celebrato la maestria del direttore delle luci Jean Kalman, che dovrà agire sulla scena di due pannelli con inciso un disegno futuristico di qualche linea. Il tenore spagnolo Juan Francisco Gatell – Orphée – è una creatura del Maggio, dove debuttò nel coro nel 2003. Il soprano austriaco Anna Prohaska – Euridice – è una veterana della parte, mai cantata però in francese. Il soprano catalano Sarah Blanc – Amore – dovrà affrontare la piccola parte con qui l’arduo compito di rappresentare l’ago della bilancia nelle contorte decisioni di Orfeo.
L’opera, inizio ore 20, durata 140 minuti, senza intervallo, sarà replicata il 13, 19, 21 e 23 aprile.
Dopo l’Orphée, il raffinato programma del Maggio presenta “Roméo et Juliette” di Gounod (27 aprile), direttore il maestro Henrik Nánasi, regìa di Frederik Walker, scene di Polina Liefers, protagonisti Juan Diego Florez, Valentina Naforniţă.
Seguono: “Le nozze di Figaro” di Mozart, alla Pergola(18 maggio). Il maestro Marc Minkowski sostituisce il direttore emerito Zubin Mehta (che dovrà assentarsi per un breve periodo a causa di un intervento alla spalla sinistra). È una ripresa dello storico allestimento con regia di Jonathan Miller. Nel cast: Alessandro Luongo, Kirsten MacKinnon, Luca Micheletti, Benedetta Torre, Serena Maffi, Fabio Capitanucci.
Il “pezzo grosso” è in programma il 22 maggio: “I due Foscari” di Verdi, opera che vede Placido Domingo (anni 82, stando al suo più attendibile curriculum) nei panni di Francesco Foscari. L’altro Foscari, ha Jacopo, sarà Jonathan Tetelman. Lucrezia è Ailyn Perez. Dirige Carlo Rizzi. Regia Grisha Asagaroff, scene Luigi Perego.
Quinto titolo “Ariadne auf Naxos” capolavoro di Richard Strauss (7 giugno, alla Pergola), diretta da Daniele Gatti, grande esperto di questo repertorio. Regìa di Mathias Hartman. Il cast, accanto a Krassimira Stoyenova e A.J.Glueckert, vede, nei panni di Zerbinetta, una assoluta fuoriclasse: l’australiana Jessica Pratt.
Curiosità: nel cast, ultimo posto, compare il nome di Alexander Pereira. Deve pronunciare poche parole ma il testo è importante, specie in bocca ad un sovrintendente. È oramai il suo cavallo di battaglia. Lo vogliono tutti!
Ultima opera (4 luglio) “Acis e Galatée” di Jean-Baptiste Lully. La dirige Federico M. Sardelli, regìa di Benjamin Lazar, scene Adeline Caron. Protagonisti Jean François Lombard, Elena Harsányi.
È in programma anche uno spettacolo per Famiglie, in collaborazione con l’Accademia del Maggio e l’Ensemble Scuola di Musica di Fiesole, progetto “All’Opera… Le scuole del Maggio” cui parteciperanno 400 scolaretti e attori della Compagnia Venti lucenti. Titolo “Ayda”: versione ad hoc del capolavoro verdiano (4 giugno, ore 19, Cavea del Maggio).
Il concerto inaugurale della stagione sinfonica è programmato per il 26 aprile e sarà diretto da Daniele Gatti. Verranno eseguiti il “Lamento di Arianna” di Claudio Monteverdi e “Perséphone” di Igor Stravinskji (solista Juan Francisco Gatell). Orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino, Coro di voci bianche dell’Accademia del MMF.