MILANO, sabato 8 ottobre (di Emanuela Dini) È scritto proprio così, con una riga nera che cancella la parola che ne è anche il titolo, Human, lo spettacolo, al Piccolo Teatro Strehler, di Marco Baliani e Lella Costa che racconta, ripercorre e si interroga sull’essere migrante.
E parte da lontano, dall’Eneide e dal mito greco di Leandro e Ero, amanti “forestieri” e sfortunati, passando per i popoli in fuga dall’Egitto e toccando le tante storie di migranti da più di duemila anni fa a oggi.
In tanti quadri diversi, su una scena buia, squarciata da fasci di luce e con un fondale fatto di abiti a brandelli, stracci e toppe si alternano storie e momenti di gente in fuga.
E così l’Eneide di Virgilio – e la citazione fedele del testo è il momento forse più vibrante ed emozionante di tutto il lavoro… a riprova che i classici avevano già capito tutto due millenni fa e continuano a farci venire i brividi ancora oggi – si alterna ai disperati sui gommoni, una dolente madre africana cede la scena a una giovane donna in quarantena ad Ellis Island, un quadro del Caravaggio offre la sponda al peschereccio che inciampa sui disgraziati che stanno annegando.
Teatro civile e a tratti fin troppo didascalico, il lavoro di Baliani e Costa sottolinea come l’essere umano possa facilmente perdere la sua connotazione di “umano” e precipitare nel “disumano” quando perde dignità, identità, integrità, vita.
E sono disumani i disperati accatastati nelle stive dei barconi, così come lo erano i profughi dell’Eneide; è disumana nella sua semplicità stereotipata la casalinga veneta dalle sfumature leghiste così come la fotoreporter cinica e in carriera a caccia dell’inquadratura giusta… storie di vite che si intrecciano, di diversità che si fronteggiano, di domande che si eludono.
Un’ora e quaranta di spettacolo senza intervallo che scorre fluida, grazie anche alle musiche di Paolo Fresu, ai giochi di luce, agli autentici pezzi di bravura di Lella Costa e Marco Baliani, ai siparietti che regalano leggerezza e spunti comici – esilarante il grottesco elenco delle cose da portar con sé quando si abbandona la casa – pur all’interno di un tema drammatico.
Accanto a Baliani e Costa, i quattro giovani David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu offrono una recitazione convincente e disinvolta.
Pubblico attento, a parte qualche incivile col telefonino acceso e schermo illuminato per tutta la serata! Molti studenti, applausi calorosi e ripetuti anche a scena aperta.
“HUMAN”, di Marco Baliani e Lella Costa, e con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu. Al Piccolo Teatro Strehler, Largo Geppi, Milano. Repliche fino al 14 ottobre