PADOVA, martedì 10 marzo ● La presenza di Donatello a Padova, per un decennio dal 1443, fu determinante nel rinnovare il linguaggio della scultura in Italia, ponendo la città veneta tra i principali centri di diffusione del Rinascimento. Padova ricorda questo momento nodale della sua storia artistica con una serie d’importanti mostre e iniziative, promosse da differenti Istituzioni e in diverse sedi, sotto il titolo comune di “Donatello e Padova”.
Nella mostra ai Musei Civici, la lezione del Maestro rivive nel percorso che dai capolavori di Donatello – un’elegantissima Pietà con Angeli e le Marie in marmo e la copia di uno dei rilievi della base del monumento al Gattamelata, un’inedita Crocifissione bronzea, che vedono l’intervento del suo allievo padovano Bellano, e i fondamentali calchi ottocenteschi con i rilievi dell’altare del Santo – conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione proprio a Padova. Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono riunite per la prima volta agli Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre risplende nel vicino Palazzo Zuckermann, dove prosegue la mostra, con gli straordinari manufatti del Tesoro del Santo.
Donatello giunse a Padova nel 1443-1444 e vi rimase per un decennio. Nel fare della città uno dei centri principali del Rinascimento, caratterizzò il suo stile secondo un naturalismo talora rude segnato da una componente ancora tardogotica. La sapienza prospettica gli permetteva di risolvere problemi spaziali con pari abilità rispetto alla pittura, mentre dava prova di virtuosismo nel recupero di temi della classicità in particolare gli aspetti espressionistici e l’horror vacui del Tardoantico.
Di Donatello la mostra documenta non solo la personale via nella riproposizione del tema romano della statua equestre, ma anche il capolavoro patavino e il suo lavoro più complesso, l’altare del Santo, di cui vengono esposti i calchi realizzati dallo scultore Luigi Ceccon, che ci riportano nel pieno del fermento culturale ottocentesco legato ai lavori di ricomposizione dei bronzi dell’altare, conclusi poi secondo il progetto di Camillo Boito.
Quando Donatello lasciò Padova, nel 1453, le soluzioni compositive e gli stilemi da lui introdotti ebbero una capillare diffusione.
Alla mano di Bellano viene attribuita la replica di un bronzo originariamente concepito da Donatello, la Crocifissione del Bargello, per la prima volta presentata al pubblico e agli studiosi e significativa per comprendere la prassi di lavoro nella bottega del toscano. I documenti indicano che in più di un’occasione Bellano si sarebbe valso del materiale del Maestro per la realizzazione delle sue opere.
A seguito della presenza di Donatello si assiste a Padova a una consistente produzione di terrecotte. Emerge la bottega dei de Fonduli, Giovanni e il figlio Agostino. La bella statua di San Giovanni evangelista è testimonianza della formazione di una comunione di linguaggio che coinvolge anche l’attività del più grande artista del bronzo dell’Italia del nord, Andrea Briosco, detto il Riccio per la sua capigliatura. Fu proprio lui a completare il monumento Roccabonella nella lasciato interrotto dal Bellano. Di quest’epoca è la Madonna della Ca’ d’Oro di Venezia, pezzo di probabile origine padovana in quanto proveniente dalla locale collezione Rinaldi.
Tra il 1520 e il 1530 vengono collocati alcuni capolavori in terracotta policroma quali la Madonna della Scuola del Santo e la Testa di Madonna del Museo padovano, nelle quali si perpetua la forte presenza di elementi tratti dallo studio dell’antichità classica.
Nell’ambito dell’iniziativa Donatello e Padova dal 28 marzo apriranno le seguenti mostre:
DONATELLO E LA SUA LEZIONE Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento Padova, Musei Civici agli Eremitani e Palazzo Zuckermann 28 marzo – 26 luglio 2015
DONATELLO SVELATO Capolavori a confronto Padova, Museo Diocesano 28 marzo – 26 luglio 2015
DONATELLO AL SANTO DI PADOVA Padova, Museo Antoniano e Basilica del Santo (percorso didattico)
GIOIELLERIA CONTEMPORANEA. OMAGGIO A DONATELLO Premio Internazionale Mario Pinton – seconda edizione Padova, Oratorio di San Rocco 9 maggio- 26 luglio
Nel 400 Donatello fu a Padova. E la scultura italiana non fu più come prima. Ora una grande mostra nella città veneta
9 Marzo 2015 by