(di Carla Maria Casanova) Si chiama Spazio Espositivo Permanente il nuovo museo del Conservatorio G.Verdi di cui è stata inaugurata ieri la prima sezione, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Novo Umberto Maerna, del Presidente del Conservatorio Maria Grazia Mazzocchi e del Direttore Alessandro Melchiorre. È un’area del ridotto superiore strutturata in nove vetrine che ospitano la mostra “La Mano, L’Errore, il Trionfo”, curata da Emilio Sala. Un inevitabile omaggio a Giuseppe Verdi ma con un taglio che solo il Conservatorio di Milano poteva concedersi: si tratta dei rapporti (mancati) tra il Musicista e l’Istituto. Della documentazione, unica e inedita, della famosa “bocciatura”, sulla quale si fa luce definitiva.
In verità non “bocciatura” ma “ammissione respinta”, per alcune ragioni note, come la effettiva scarsa disponibilità di posti, qualche reale lacuna nella conoscenza del contrappunto, il fatto che il ragazzo era “straniero” in quanto veniva da Parma, con tanto di passaporto. La ragione decisiva fu però un’altra, ignota ai più: Verdi, 18enne, si presentava come pianista, ma aveva compiuto la sua formazione su spinette e harmonium e non aveva le dita “impostate” correttamente per la tastiera di un pianoforte.
La commissione giudicò che, a quell’età, gli sarebbe stato difficile rimediare. Perché il rimedio c’era, per i principianti: il “dactylion”, strumento (non di tortura, o forse sì) provvisto di un traliccio sopra la tastiera da cui pendono due fili, ognuno con cinque anelli, in cui infilare le dita per ottenere la corretta posizione della mano.
La mostra, nel suo breve affascinante percorso, ne esibisce uno, che pare una bizzarra invenzione di Depero.
Nelle vetrine: le lettere, i documenti, lo spartito di “Oberto, conte di san Bonifacio”, prima opera di Verdi con cui, sette anni dopo la “bocciatura”, vinceva il concorso Ricordi e arrivava alla Scala. Esposti anche due ritratti e il celebre busto di Gemito. Tutti gli oggetti sono proprietà del Conservatorio. La mostra permanente è a ingresso libero e si può visitare durante gli intervalli dei concerti.
Il Conservatorio dedicherà a breve un secondo Spazio Espositivo Permanente, probabilmente nel ridotto inferiore, ad altro importante materiale recentemente acquisito.
Nel nuovo museo del Conservatorio di Milano: ecco infine la verità sulla bocciatura di Verdi
14 Febbraio 2014 by