MILANO, martedì 14 luglio ●
(di Carla Maria Casanova) Dopo un prudente assaggio della materia, il pubblico ha capito. Si è affezionato. Partecipa con entusiasmo, malgrado la temperatura davvero penalizzante anche alle ore 20, quando si deve avere il coraggio di lasciare la tv (a che punto siamo arrivati!) e incamminarsi verso l’Auditorium di largo Mahler. Ma si va. Tanto il potere di attrazione del ciclo “Around the world”.
Esaurite le prime quattro puntate, ne restano ancora dieci, fino al 24 ottobre (durata di Expo). Come dice il titolo, è un giro intorno al mondo compiuto da Francesco Maria Colombo, direttore d’orchestra e piacevolissimo affabulatore. Un Paese per volta, quattro compositori che lo rappresentino, non necessariamente i più noti. Anzi, si tratta di chicche, soprattutto dei brani eseguiti (con l’orchestra de LaVerdi) a commento dell’itinerario e dei musicisti citati.
Esempio: l’ultimo è stato la Francia e ad illustrarla Claude Debussy, Camille Saint-Saëns, Jacques Ibert, Jacques Offenbach. E se dell’uno e dell’altro più o meno si sa, è facile che si ignori che Saint-Saëns era uomo dal multiforme ingegno, compositore e pianista enfant-prodige, matematico, astronomo, entomologo, profondo conoscitore di tutta Europa, Asia e Africa. Talento musicale naturale e personalissimo soprattutto per l’impulso sensuale che darà, caratterizzandola, alla musica francese. (Samson et Dalila). Ma allora? Come mai non è ricordato almeno quanto Berlioz o Bizet? Allora, aveva un carattere d’inferno. Era (dicono) persona antipaticissima e scostante. Il risultato non si è fatto attendere.
Francesco Colombo racconta dal podio episodi e piccoli aneddoti con estrema e accattivante facilità di parola. Anche lui è stato enfant-prodige (a 15 anni scriveva colti saggi su Wagner) ed ha piuttosto multiforme ingegno (è anche pregevolissimo fotografo). Per fortuna di Saint-Saêns non ha il carattere. Anzi, è compito e amabile.Lunedì 20 sarà la volta del Belgio: notizie e musiche di César Franck (uno dei maggiori organisti del suo tempo), Henri Vieuxtemps (violinista precocissimo, allievo del celebre Charles de Bériot, il secondo marito della Malibran), Eugène Ysaÿe (anch’egli compositore e violinista eccelso), Guillaume Lekeu (morto a soli 24 anni, di cui è ancora in repertorio una Sonata per violino e pianoforte).
Dal programma si capisce che Colombo, con l’orchestra Verdi, dovrà avere un solista speciale: sarà il violinista Lorenzo Gatto. Dopo il Belgio, la Svizzera (3 agosto), con esecuzioni di Martin, Honegger, Rossini. Il 17 agosto l’Ungheria, e sarà un tripudio di ballabili: Léhar, Liszt, Brahms, Kodàly. Poi Brasile, Messico, Germania…
Info www.laverdi.org