Per Freud siamo condizionati dal sesso, ma per Kenneth Minogue è la politica che stimola le nostre inclinazioni

collage Kenneth Minogue(di Andrea Bisicchia) Per i neofiti che volessero conoscere come sia cambiata la politica nel tempo e , quindi, come siano mutati i suoi sviluppi storici, consiglio di leggere un piccolo classico di Kenneth Minogue (1930-2013), uno dei maggiori filosofi politici degli ultimi cinquantanni, “Breve introduzione alla politica” IBL LIBRI. L’autore è conosciuto in Italia per il testo: “La mente servile”, nel quale ha spiegato in che modo la responsabilità individuale venga, spesso, travolta dai processi politici, dalla casta burocratica, dai circuiti clientelari, dalla corruzione. Egli è consapevole dell’irrazionalità dell’individuo che, pur disprezzando la politica, le chiede di risolvere i suoi problemi.
Se, come sostiene Freud, tutto ciò che facciamo ha una implicazione sessuale, si potrebbe altrettanto affermare che tutto ciò che facciamo ha una implicazione politica. In dodici capitoli, l’autore, con chiarezza espositiva,ci fa percorrere la storia della politica, dai greci ai romani, dalle lotte per le investiture alle incoronazioni dei monarchi, dalle Rivoluzioni Americana e Francese agli Stati moderni. Egli sostiene che tutte le associazioni civili siano da ritenere dei corpi politici, prima di essere considerate emanazioni dello Stato, il cui organismo non rappresenta altro che una struttura collettiva unificata, col compito di cercare un equilibrio tra le varie forze divergenti. Dietro questa struttura c’è, però, il denaro, fonte potenziale di corruzione che alimenta avidità e desiderio egoistico di ricchezza. Il denaro è frutto di un modo di produzione che ha condizionato e condiziona i processi sociali, politici e spirituali di una società. Minogue cerca di dimostrare come si possa bilanciare il potere degli Stati e come sia fondamentale una loro partecipazione in questo bilanciamento, attraverso i partiti e le dottrine, ma, soprattutto, attraverso un buon uso della giustizia e della democrazia a cui si accede con lo studio scientifico della politica stessa, pronta ad accettare le sfide delle ideologie, l’incertezza o l’incoerenza del voto dei cittadini, le cui idee politiche dipendono dal giudizio su chi ci governa.
La politica stimola inclinazioni eroiche, ma anche i più bassi istinti degli elettori, oltre che degli eletti, oggi in particolare, essendo uscita dai luoghi abituali per invadere studi televisivi, strade e camere da letto. Quale posto possa occupare nell’immaginario collettivo, non è sempre comprensibile, così come non è chiaro quello che potrà occupare negli scenari futuri. Sostituire la politica con la moralità, in una società di corrotti, sembra impossibile, l’egoismo dei governanti, in fondo, riflette l’egoismo degli elettori.
Minogue sostiene che la politica è così intimamente legata alla nostra umanità che ogni trasformazione di uno Stato influirà sulla religione, sulla cultura, sulla moralità e su altro ancora.
Il volume contiene anche tre saggi, in appendice, che affrontano il problema dei pericoli che stanno a base dell’idealismo politico, delle società che coltivano l’autointeresse, oltre che presunzioni egualitarie.

Kenneth Minogue, “Breve introduzione alla politica” – IBL LIBRI – 2014 – pp 202 – € 18.