Per le vacanze di Natale, mostre a gogò, su e giù per l’Italia, di regione in regione. Dal Friuli alla Romagna, alla Sicilia

Carlo Carrà, “L’inventore del Cannone che tira su Parigi”, “La Ghirba”, n. 4, 28 Aprile 1918. A Udine

Per gli amanti dell’arte e della storia, una serie di proposte delle esposizioni più importanti, alcune di recente inaugurazione, altre ormai giunte a fine percorso e perciò vere occasioni da non perdere.

Venezia: Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, “Memoria e Progetto Guido Strazza per Ca’ d’Oro”, sino all’8 aprile. Una mostra che unisce un grande artista d’oggi, Guido Strazza, al Barone Franchetti, l’uomo che un secolo fa donò allo Stato la Ca’ d’Oro e tutti i suoi magnifici tesori.

Padova: Palazzo del Monte di Pietà, “Rivoluzione Galileo. L’arte incontra la scienza” (sino al 18 marzo). Dopo Galileo nulla fu come prima. Una mostra rivela l’uomo Galileo nelle molteplici sfaccettature: scienziato, grande prosatore, virtuoso musicista, artista e critico d’arte; dal Galileo imprenditore al Galileo produttore di vini; dal Galileo rivoluzionario e anticonformista al dramma dell’abiura.

Rovigo: Al Roverella, “SECESSIONE. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità” (sino al 21 gennaio). Per la prima volta in mostra un panorama complessivo delle vicende storico-artistiche dei

Egon Schiele, Manifesto per la 49° mostra della Secessione Viennese (1918), 1918, litografia a colori su carta © Klimt Foundation, Wien

quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma. Basti pensare a Gustav Klimt e ad Egon Schiele che esposero alle mostre della Secessione Romana o a Segantini che partecipò alle annuali mostre viennesi. ● Ancora a Rovigo, in Palazzo Roncale, “I capolavori dei Concordi” (sino al 21 gennaio). Qui ambienti fastosi, con i loro preziosi arredi, accolgono le opere della Pinacoteca dei Concoredi, che racchiude alcuni capolavori dei grandi maestri della pittura italiana: dal gotico a Bellini e ai belliniani, dai Fiamminghi al Cinquecento veneto, dai pittori della realtà, dalla pittura di paesaggio ai pitocchi, arrivando ai ritratti e ai pittori della Venezia del Seicento.

Udine: In Castello, sino al 7 gennaio, “L’offensiva di carta. La Grande Guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo”. Dopo Caporetto, partì la grande controffensiva che portò alla Vittoria del 1918. Questa mostra illustra anche il lavoro dell’Ufficio Propaganda, fatto di manifesti, parole d’ordine e soprattutto di immagini, e destinato a giovani soldati spesso analfabeti. Immagini che portano le firme di ragazzi al fronte, alcuni dei quali, come il caporale De Chirico o i soldati Carrà, Sironi e Soffici, destinati a diventare artisti celebri.

Treviso: Negli spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, “Lotterie, lotto, slot machines. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna” (sino al 14 gennaio). Una mostra ricca di testimonianze, che vuole presentare in modo facile e gradevole la complessità di un fenomeno sempre di straordinario rilievo nella vita delle società dell’azzardo: lotterie via internet, gratta e vinci, la roulette televisiva, fino alla schedina del totocalcio (che oggi pare arcaica). ● Ancora a Treviso, al Museo Nazionale Collezione Salce, “Illustri persuasioni tra le due Guerre” (sino al 14 gennaio). In questa nuova mostra del Museo Salce, l’attenzione è posta sugli autori dei manifesti. Riconoscendo loro il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. In mostra, un centinaio di magnifiche testimonianze dell’arte pubblicitaria tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.

Castelfranco Veneto: Museo Casa Giorgione e in altre sedi, “Le trame di Giorgione”, sino al 4 marzo, una grande mostra che dipana le “trame” della sua pittura, per un viaggio nel linguaggio nascosto delle vesti che vengono, mai a caso, indossate per essere eternate dai ritratti.

Gorizia: Palazzo Attems Petzenstein (sino al 25 marzo), “La Rivoluzione Russa. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)”. Alle ore 10 del 25 ottobre 1917, Lenin proclamò il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere al Comitato militare-rivoluzionario. Quel momento passò alla storia come la “Rivoluzione di Ottobre”. Ma un’altra non meno importante Rivoluzione Russa era già in atto da tempo e si esprimeva nel campo della cultura e delle arti, trasformando vecchi canoni espressivi, imponendone di nuovi. Nulla sarà più come prima nel teatro, nella musica, nel balletto, nella fotografia e soprattutto nelle arti figurative.

Vincent van Gogh, “Gelsi potati al tramonto”, 1888 olio su tela su cartone, cm 31,6 x 34,3 Otterlo, Kröller-Müller Museum, The Netherlands

Vicenza: Alla Basilica Palladiana, la mostra più visitata del momento: “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, sino all’8 aprile. Oltre 120 opere, tra dipinti e disegni, e il filo conduttore di grande suggestione delle lettere scritte dal pittore. Una mostra come non si era mai vista, non solo in Italia. ● Ancora a Vicenza, al Palladio Museum, appuntamento con “Tiepolo segreto”: sette straordinari strappi d’affreschi di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), che interpretano la scena dell’Olimpico di Palladio. Da oltre cinquant’anni anni erano conservati nel palazzo dei proprietari che li salvarono dalle distruzioni belliche.

… TRA PIEMONTE, LOMBARDIA E TICINO…

Torino: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – propone, sino al 7 gennaio, due appuntamenti paralleli. Il primo è con “ARRIVANO I PAPARAZZI! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi”. 150 immagini per raccontare l’epopea da La Dolce Vita a oggi, in Italia e nel mondo. ● E “CRONACHE DAL SET: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito”.

Brescia: “MIMMO PALADINO. Ouverture” (sino al 7 gennaio). La città “riletta”, anno dopo anno, da un artista di livello internazionale, Mimmo Paladino. ● Ancora a Brescia, Museo di Santa Giulia, “A LIFE: LAWRENCE FERLINGHETTI – Beat Generation, ribellione, poesia” (sino al 14 gennaio).

Rancate (in Ticino): Nella sede della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, si può ammirare “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento”.

… TRA EMILIA, ROMAGNA E TOSCANA…

Pistoia: In Palazzo Fabroni, sino al 7 gennaio, si può ammirare la grande mostra “MARINO MARINI. Passioni visive”, la più organica retrospettiva su Marino Marini, dai capolavori del grande scultore pistoiese, dalla statuaria magno-greca ed etrusca. ● Sempre a Pistoia, Palazzo del Tau, “MIRÒ E MARINO. I colori del Mediterraneo”, sino al 7 gennaio. Marino Marini, in veste di pittore, a confronto con un amico: Joan Miró.

Reggio Emilia: Palazzo Magnani, sino al 25 febbraio, “KANDINSKY – CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte”. Un grande percorso tra Arte e Musica, dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky a John Cage l’astronauta dei suoni. 50 opere di Kandinsky, in relazione tra forma colore e suono, insieme a Max Klinger, Paul Klee, Arnold Schönberg, Marianne Werefkin, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, Giulio Turcato, Robert Rauschenberg.

Ferrara: Castello Estense, ultimissimi giorni per “L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi da Boldini a De Pisis” (chiude il 27 dicembre). ● Ai Diamanti invece “CARLO BONONI. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese”, sino al 7 gennaio. Il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito”.

Ravenna: Museo d’Arte della città, sino al 7 gennaio, “MONTEZUMA, FONTANA, MIRKO. La scultura in mosaico dalle origini a oggi”. 140 opere, a documentare le eccellenze del connubio tra scultura e mosaico. A partire dai grandi precursori Fontana e Mirko Basaldella, percorrendo tutto il Novecento, con Trotta, Ongaro, Chia, Paladino, Mendini e Sottsass, tra i molti. ● Ancora nel Ravennate, il MIC di Faenza propone “Tra Simbolismo e Liberty: ACHILLE CALZI”, sino al 18 febbraio. Intellettuale finissimo, intrattenne rapporti con Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai e molti altri. In mostra le sue magnifiche creazioni ceramiche, dal Simbolismo al Liberty.

… E TRA CENTRO, SUD E ISOLE

Konrad Mägi: “Paesaggio con nuvola rossa”. 1913–1914, Olio su tela. 70,4 × 78. Museo nazionale d’arte, Estonia

Roma: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, una mostra-rivelazione, dedicata a “KONRAD MÄGI” (sino al 28 gennaio), uno dei più eccentrici ed affascinanti artisti europei del primo Novecento. Nelle sue opere esplodono colori brillanti e potenti. Si tratta di paesaggi, ma anche di ritratti forti e intriganti.

Nelle Marche, a Fano: Galleria Carifano, Palazzo Corbelli, “ARTE RIBELLE. Opere dalla collezione Cesare Marraccini”, sino al 25 febbraio. 50 opere di artisti quali Paolo Baratella, Giuseppe Guerreschi, Sergio Sarri, Ercole Pignatelli, Luca Alinari, Titina Maselli, James McGarrell, Gerard Tisserand, Rod Dudley, Carlos Mensa, Sergio Fergola, Augusto Perez, Renzo Vespignani, Valeriano Trubbiani, Antonio Recalcati, Giacomo Spadari, Umberto Mariani, Guido Biasi, Sergio Vacchi.

Due mostre in Sicilia, a Catania: Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura, sino al 14 gennaio, “PABLO ECHAURREN. SOFT WALL“, indicato come un precursore del fenomeno del graffitismo. ● “CALL FOR IOLAS’ HOUSE”, esposizione allestita sino al 25 febbraio ad Acireale, Palazzo Costa Grimaldi. La storia dell’arte contemporanea è passata da Villa Iolas e dal leggendario gallerista. Oggi questa dimora, privata di tutti i suoi tesori d’arte, è abbandonata a se stessa. È stato lanciato un appello per salvarla.

Dalla Sicilia alla Sardegna. Altri due interessanti appuntamenti, entrambi al MAN di Nuoro, sino al 25 febbraio: “UNA VISIONE ASTRATTA. Opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli”. La mostra ripercorre la storia e il contenuto della importantissima Collezione, qui concessa dal Museo di Villa Croce a Genova, che la conserva. ● La mostra parallela è riservata a “MICHELE CIACCIOFERA. Emisferi Sud”, che ha come tema la dimensione sociale e culturale, storica e attuale del macrocosmo mediterraneo. Culla di civiltà millenarie, luogo di transiti, di scambi ma anche di guerre e di conflitti, così come oggi di migrazioni e naufragi, il Mediterraneo diventa metafora di un nuovo umanesimo per la creazione di valori sociali, politici e culturali alternativi.

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