MILANO, martedì 24 gennaio – Una lettura interpretativa di “I me ciamava per nome: 44.787. Risiera di San Sabba”, da testimonianze di ex deportati, sarà effettuata – da domenica 29 – al Teatro Franco Parenti (Sala AcomeA), da Nicoletta Ramorino, Ernesto Rossi, Rossana Mola, Renato Sarti.
Pochi sanno cosa sia stata, in tutto il suo orrore, la Risiera di San Sabba a Trieste, unico lager nazista in Italia munito di forno crematorio (da tremila a cinquemila le vittime). Un colpevole oblio ha soffocato fin dall’immediato dopoguerra le voci, a volte ha inquinato le prove, di quanto è accaduto poco più di settant’anni fa. Le testimonianze dei sopravvissuti e le deposizioni dei carnefici costituiscono un patrimonio storico, sociale, politico e umano straordinario. Un patrimonio che Renato Sarti ha valorizzato. Una visione “dal basso” e “dal di dentro” di quei terribili avvenimenti, espressa con un linguaggio del tutto particolare.
Credo che ogni persona dovrebbe sapere e non dimenticare, afferma uno dei sopravvissuti. “Questa frase – commenta Renato Sarti – l’abbiamo fatta nostra nella speranza che, in nome dei valori che ispirarono la Resistenza e la lotta di Liberazione, la memoria storica di quel passato possa fare da argine, oggi, contro nuovi e pericolosissimi fenomeni nazionalistici, razzisti, fascisti e xenofobi.”
“I ME CIAMAVA PER NOME: 44.787 – RISIERA DI SAN SABBA” – Testo e regia di Renato Sarti – Con Nicoletta Ramorino, Ernesto Rossi, Rossana Mola, Renato Sarti – Brani musicali Alfredo Lacosegliaz, Moni Ovadia – Foto e video Miran Hrovatin, Alessio Zerial, Videoest, Irsml FVG – Produzione Teatro della Cooperativa. Al Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14, Milano. Da domenica 29 gennaio a mercoledì 1 febbraio. INFO: tel. 02 59 99 52 06.