Poetico, senza esasperate tecnologie: una favola a misura di bambini. Ma con più significati di quanto non si creda

(di Marisa Marzelli) Non sarà l’Avatar di James Cameron – che sta monopolizzando i grandi schermi natalizi nella speranza di rinverdire i fasti di un cinema assaporato nelle sale piene, come da tempo non si ha più memoria – ma Ernest e Céléstine è un cartone animato alla vecchia maniera e accuratamente confezionato, uno di quei titoli che un tempo spingevano al cinema tutta la famiglia.
Siamo alla fine del 2022 e ancora non è chiaro se il destino delle sale cinematografiche sia ormai segnato o se ci siano ancora spiragli di sopravvivenza per una distribuzione non solo in funzione delle piattaforme. Certo, è più comodo guardare un titolo nuovo senza uscire di casa, cercare il parcheggio, fare contemporaneamente altro e mettere in pausa quando si vuole. Più comodo, ma alla lunga più costoso e alla fine noioso, perché ogni titolo diventa intercambiabile; si va perdendo il concetto di qualità e il cinema lascia sempre più per strada il concetto e il valore di arte concentrandosi su quello industriale di semplice prodotto.
Colpa degli anni di pandemia che ci hanno allontanati dai luoghi affollati? Colpa di un trend che si era già messo in moto prima? Fatto sta che anche il 2022 non chiuderà con un bilancio di recupero rispetto agli anni pandemici e, secondo le previsioni, bisognerà attendere almeno sino al 2024 per vedere il ritorno ai livelli globali di botteghino pre-Covid.
Ernest e Céléstine – L’avventura delle 7 note – è un cartoon che oggi si può considerare anomalo, qualcuno direbbe senza paura rétro, e proprio per questo coraggioso. Già il tratto è leggero e acquarellato, il ritmo è tranquillo (per non dire lento), non c’è traccia di interventi di computer grafica. La storia è una favola a misura di bambini piuttosto piccoli, con la sua morale che vale per tutti, raccontata con attenzione pedagogica. Un film poetico, nelle intenzioni e nella resa, modesto nella durata, senza effetti speciali e creature aliene ha ancora diritto di cittadinanza nell’immaginario dei bambini di oggi? O piuttosto, saranno in grado di capirlo e apprezzarlo?
Le vicende di Ernest e Céléstine, nel loro genere, sono un classico. Nata dalla creatività della scrittrice e illustratrice belga Gabrielle Vincent, l’amicizia della strana coppia formata dal grosso orso Ernest, artista di strada, e dell’intraprendente topolina Céléstine è già stata raccontata al cinema una decina d’anni fa da un primo film di successo (sceneggiato da Daniel Pennac), addirittura candidato all’Oscar. È seguita una serie televisiva ed ora ecco quest’Avventura delle 7 note (coproduzione franco-lussemburghese), firmata dai registi Jean-Christophe Roger e Julien Chheng, a cui nella versione italiana danno la voce ai protagonisti Alba Rohrwacher e Claudio Bisio. Dopo il risveglio dell’orso dal letargo invernale, per un incidente si rompe il prezioso violino di Ernest (uno Stradivorso) e può ripararlo solo un famoso liutaio del paese d’origine di Ernest. Prende così avvio il viaggio verso la lontana Ostrogallia, luogo per eccellenza di famosi musicisti e grandi musiche. Ma, arrivati sul posto, i protagonisti si rendono conto che la magica Ostrogallia si è trasformata in una dittatura dove la musica è bandita ed è ancora accettata una sola nota, il do. Persino il trillo degli uccellini è bandito. Ma la ribellione e la resistenza ribollono.
Riusciranno Ernest e Céléstine a ripristinare la bellezza della musica e la libertà di pensiero contro il grigiore delle imposizioni?
Si mescolano vari temi importanti e anche complessi per i bambini, dal valore della libertà agli a volte conflittuali rapporti genitori-figli; sempre illustrati con metafore lievi e tanta poesia. Un film meno ingenuo di quanto possa apparire ad uno sguardo distratto e soprattutto che ha il coraggio di parlare con il linguaggio del cuore e non affidarsi ad una magari sbalorditiva ma sterile tecnologia.
In contemporanea con il film, esce in italiano anche il relativo albo illustrato (editore Gallucci).