Pur fra tensioni e attese, ci è caro dedicare ai Lettori, ai loro affetti e a tutti gli amici i più festosi pensieri di ogni bene

(di Paolo A. Paganini)
Sogni speranze illusioni ideali. E, soprattutto, tanti amici. Alcuni sono scomparsi, altri si sono appartati e non li vediamo più. Cos’è successo, intorno a noi, senza che quasi ce ne accorgessimo? Colpa del Covid? Della guerra? Della recessione, del debito pubblico, della disoccupazione, della povertà, o di alcuni neuroni scombinati?
È come se ci sentissimo tutti responsabili.
Abbiamo perso la gioia di vivere.
Eppure, i ristoranti sono pieni (e i cinema vuoti). Sembra che Milano abbia perso i propri antichi attributi di impresarialità, di amore, di generosità: nell’arte, nell’editoria, nella cultura, negli spettacoli, nella creatività, dedicandosi, invece, con sempre maggiore voluttà, al mangiare, alle vacanze. Per stordirsi? Per dimenticare?…

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Con i tre quadri, qui sopra, dedichiamo un pensiero d’amore a una città sempre romantica e consolatoria, la città di Giulietta e Romeo, di Angelo dall’Oca Bianca, di Berto Barbarani, di Renato Simoni (la famosa “triade” veronese) e di tanti altri, pittori, scultori, scrittori e poeti, non tutti finiti nell’oblio. Anche perché rimangono tante loro opere. Che continuano a parlare. O a gridare.
Che è quello che vorremmo fare noi, redattori e collaboratori de “lo Spettacoliere”, in un coro augurale, dedicato ai nostri cari, ai nostri amici, a tutti i Lettori.
Non molliamo. Teniamoci aggrappati al filo sottile dei nostri aquiloni, dei nostri sogni.
Che il 2023 porti a tutti gioia, felicità, salute. E che il Cielo ce la mandi buona.