Riacquistata la vista dopo un brillante intervento, scopre un mondo sgradevole e minaccioso. Meglio tornare alla cecità

TORINO, giovedì 27 agosto – Debutta al Teatro Carignano di Torino, martedì 1 settembre, ore 21 – repliche fino a domenica 6 settembre – la nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale: “MOLLY SWEENEY” di Brian Friel, con Orietta Notari, Michele Di Mauro, Andrea Di Casa, per la regia di Valerio Binasco.
Valerio Binasco dopo “Una specie di Alaska” mette in scena un altro testo ispirato al lavoro di Oliver Sacks, in un delicato e appassionante progetto al cui centro ci sono due allestimenti tratti dalle opere di Harold Pinter e Brian Friel, drammaturghi tra i più significativi del teatro del nostro tempo, che rielaborano esperienze cliniche di lunghi isolamenti dalla realtà e di ritorni, spesso drammatici e faticosi, alla vita nella sua forma più piena.
Oliver Sacks ha mostrato come scienza e letteratura possano coesistere in un virtuoso scambio di suggestioni e di decodificazione della realtà: il “poeta laureato”, come lo descrisse il New York Times, ha sommato in sé competenze neurologiche e psichiatriche, che ha saputo abilmente traslare in best seller internazionali (“Risvegli”, “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”), a metà strada tra la divulgazione scientifica e la narrativa pura. Come Harold Pinter, che con “Una specie di Alaska” fece propria la vicenda di “Risvegli”, così Brian Friel ha saputo riprendere il fascino della narrazione di Sacks, l’acutezza dello scienziato, l’empatia del medico, con un testo teatrale di grande successo, “Molly Sweeney”, ispirato a un caso clinico descritto dal medico in “Vedere e non vedere”.
A partire da un’esperienza personale (nel 1992 Friel venne operato agli occhi e fu in quell’occasione che lesse il saggio di Sacks “Vedere e non vedere”) il drammaturgo descrive un inaspettato ritorno alla luce, quello di Molly Sweeney, che riacquista la vista dopo un brillante intervento chirurgico. Passata l’euforia inziale, Molly scopre un mondo più sgradevole e minaccioso di quello che lei aveva immaginato e padroneggiato con la sola esperienza tattile. La donna preferisce tornare a rifugiarsi nella cecità: a poco a poco, cioè, regredisce verso quella che gli specialisti definiscono «visione cieca», un raro fenomeno neurologico per cui il malato vede, ma nessuna delle cose che vede arriva alla sua coscienza. Molly realizza un percorso inverso: il suo nuovo stato non le appartiene, così lontano da una coscienza che si è plasmata nel buio. Paradossale e paradigmatica, la vicenda smaschera molte illusioni sul progresso scientifico e apre contraddizioni per ogni essere umano.

TEATRO CARIGNANO. Piazza Carignano 6, Torino – tel 011 5169484 – 011 5169555. – “MOLLY SWEENEY”, di Brian Friel, con Orietta Notari, Michele Di Mauro, Andrea Di Casa. Regia Valerio Binasco, scene e luci Jacopo Valsania, costumi Sandra Cardini. 1 / 6 settembre, ore 21 – Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale