Robert Musil al Litta, con “L’amica degli uomini importanti”, l’opera che precorse il più celebre “Uomo senza qualità”

MTM Teatro Litta

Una scena di “L’amica degli uomini importanti”, di Musil. Regia Syxty

MILANO, sabato 20 febbraio (di Paolo A. Paganini) Lo scrittore austriaco Robert Musil (1880-1942) scrisse nel 1923 “Vinzenz e l’amica degli uomini importanti”, commedia comico-farsesca con inclinazioni all’operetta e al kabarett: tre atti di scoppiettanti e ironiche divagazioni, nel fatuo mondo di una società, che ancora viveva nel ricordo della Belle époque, amante delle feste, degli oziosi corteggiamenti e di una spiazzante e godereccia irresponsabilità. Colorita tavolozza superficiale d’un espressionismo che ormai non aveva più nulla da esprimere.
Ovviamente, gli uomini importanti del titolo, irrisa fauna di politici, perdigiorno, musicisti, commercianti e giovanotti di belle speranze, sono in realtà omuncoli di scarsa importanza, che tuttavia si danno una grande importanza.
Commedia di qualche familiarità con il vaudeville, “L’amica degli uomini importanti” offre criticamente più d’un motivo d’interesse. Oltre alla sua spregiudicata piacevolezza, essa precorre d’un anno l’inizio della più celebre e monumentale opera, rimasta incompiuta, “L’uomo senza qualità”, dove la figura principale è il Segretario Ulrich, libero, anarcoide, amante delle esperienze nell’emporio delle varie categorie sociali viennesi di cui vengono messe alla berlina debolezze, ideologie e morbosità.
Nell'”Amica degli uomini importanti, la figura principale è Vinzenz, tipica espressione dei personaggi di Musil, scettico, indifferente, odiatore di ogni seria e costruttiva attività, che non sia l’osservazione divertita e disincantata del mondo che lo circonda, navigatore di piccolo cabotaggio nel mare di affarucoli e raggiri. Amico di Alfa, l’incantatrice degli “uomini importanti”, ne divide allegramente le movimentate vicende tra inoffensivi appuntamenti notturni, vane richieste di matrimonio, disperati tentativi di suicidio con cartucce a salve, come tutto qui è a salve, anche i sentimenti di anime formalmente tormentate e frustrate in attesa di un “sì”, andirivieni di spasimanti a vuoto.
Lontano dal condividere o minimamente partecipare o approfondire le passioni dei suoi personaggi, Musil evita accuratamente ogni coinvolgimento emotivo. Si limita ad osservare e descrivere questi “uomini importanti”, sgretolandoli nel ridicolo, pur limitando – ma con evidente simpatia – la spregiudicata coppia Vinzenz-Alfa, destinata a riempire, sotto altri nomi e in altri tempi, fiumi d’inchiostro e chilometri di pellicole, in romanzi e film del Novecento.
Veniamo dunque all’allestimento di questo “Vinzenz e l’amica degli uomini importanti”, in scena al Teatro Litta (un’ora e quaranta senza intervallo), con la regia e adattamento di Antonio Syxty, il quale già nel titolo fa non gratuiti ritocchi. Sposta la parola “Vinzenz” e la mette in coda al titolo fra parentesi, subito facendo intendere quale sarà il centro focale dell’allestimento, cioè Alfa, la femmina fatale. È stata una costrizione registica che Syxty non ha potuto evitare, avendo limitato a cinque il numero dei personaggi: Alfa (Caterina Bajetta) e suo marito (Gaetano Callegaro), Vinzenz (Guglielmo Menconi), il ricco commerciante Barli (Pietro De Pascalis), l’amica di Alfa (Debora Virello). La quale ultima, interprete brava e spigliata, nel gioco crudele dei tagli registici, sarebbe potuta essere tranquillamente sacrificata senza nocumento all’economia dello spettacolo. Come peraltro è stato il destino degli altri interpreti, che appaiono solo registrati su schermo (ma che fastidiosa la luce del proiettore!), in un’idea che ci è molto piaciuta: è come se fossero alla porta, miserevoli questuanti di briciole d’amore, visti attraverso una specie di video-citofono.
Gli interpreti, tutti di generosa e intelligente partecipazione, in questo modesto ma piacevole piccolo vaudeville da camera, sono talvolta portati a qualche eccesso e a qualche esagerazione comportamentale (con qualche disomogeneo squilibrio vocale, e fonico), che distolgono da una più sottile e ironica satira sociale insita nel testo. Ma il pubblico gradisce con plaudente finale simpatia. Si replica fino a domenica 6 marzo.

L’amica degli uomini importanti“, di Robert Musil, adattamento e regia Antonio Syxty – con Caterina Bajetta (Alfa), Gaetano Callegaro (Apuleius-Halm), Pietro De Pascalis (Barli), Guglielmo Menconi (Vinzenz), Debora Virello (L’amica) – in video Andrea Ettore Di Giovanni (Lo storico), Alessio Contini (Il musicista), Maurizio Salvalalio (L’uomo politico), Giuseppe Manno (Il riformatore), Luca Valenti (Un giovanotto) – Al Teatro Litta, Corso Magenta 24, Milano