MILANO, martedì 1 giugno – “Nonostante le interruzioni imposte dai lockdown non ci siamo fermati e nel corso del 2020 abbiamo realizzato oltre 100 spettacoli; dall’altro abbiamo impiegato questi mesi per ripensare e riordinare gli assetti del Teatro per presentarci al momento del ritorno del nostro pubblico con una Stagione di alto profilo artistico e una struttura rinnovata, più moderna, più accogliente e più sostenibile”. Con queste parole Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore artistico della Scala, ha introdotto e illustrato il cartellone della Stagione 2021/2022 del Teatro alla Scala. Qui sotto in sintesi.
Sono in programma 13 allestimenti d’opera, dei quali uno solo è stato già visto dal pubblico milanese: 9 sono nuove produzioni e 3 sono spettacoli provenienti da altri teatri. Viene confermata la centralità della tradizione italiana con otto titoli dal Settecento al Novecento, ma si ascolteranno anche capolavori del repertorio francese, russo, austriaco, tedesco, inglese.
Due sono le opere che vengono rappresentate alla Scala per la prima volta, “Thaïs” di Massenet e “The Tempest” di Adès. Giuseppe Verdi è l’unico compositore presente con tre titoli, gli altri ne hanno uno per ciascuno, e anche tra gli interpreti solo pochi artisti ricorrono in diverse produzioni.
Accanto al Direttore Musicale Riccardo Chailly nel prossimo anno saranno alla Scala grandi Maestri come Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann; e poi Evelino Pidò, Ottavio Dantone e Tugan Sokhiev; e due trentenni di grande talento, Lorenzo Viotti e Michele Gamba; e, in una lunga lista di debutti, in cartellone anche Thomas Adès, Alain Altinoglu, Marco Armiliato, Giampaolo Bisanti, Michael Boder, Frédéric Chaslin, Pablo Heras-Casado, e Speranza Scappucci. Tra i registi, da segnalare il debutto di Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e Olivier Py.
Le nuove produzioni
Il Direttore Musicale Riccardo Chailly dirige due nuovi allestimenti di titoli verdiani: il “Macbeth” inaugurale di Stagione con la regia di Davide Livermore e un cast che schiera Anna Netrebko, Luca Salsi, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov, e “Un ballo in maschera” con Sondra Radvanovsky, Francesco Meli e Luca Salsi: regia di Marco Arturo Marelli.
Torna in Stagione Vincenzo Bellini, che dei grandi operisti italiani dell’Ottocento è il meno eseguito: “I Capuleti e i Montecchi” sono diretti da Evelino Pidò con la regia di Adrian Noble, alla sua prima opera alla Scala, e un cast ideale formato da Lisette Oropesa, Marianne Crebassa, René Barbera e Michele Pertusi.
Terzo debutto registico di Olivier Py, cui è affidata la prima milanese di “Thaïs” di Massenet diretta da Lorenzo Viotti con le voci di Marina Rebeka, Ludovic Tézier e Francesco Demuro.
Valery Gergiev, dopo il successo della recente “Chovanščina”, propone un altro caposaldo del repertorio russo con “La dama di picche” di Čajkovskij nella regia di Matthias Hartmann, protagonisti Asmik Grigorian (in alternanza con Elena Guseva) e Najmiddin Mavlyanov.
Il direttore e compositore Frédéric Chaslin debutta nella buca scaligera con “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli nell’allestimento di Davide Livermore, protagonisti Sonya Yoncheva, Daniela Barcellona, Judit Kutasi, Fabio Sartori, Roberto Frontali ed Erwin Schrott.
Il Teatro alla Scala presenta una nuova produzione di “Rigoletto”, affidato al regista Mario Martone e al giovane direttore Michele Gamba. Protagonisti Enkhbat Amartüvshin, Nadine Sierra e Piero Pretti.
Il progetto Accademia guarda al XVIII secolo con “Il matrimonio segreto” di Cimarosa. I giovani allievi saranno guidati musicalmente da Ottavio Dantone e scenicamente da Irina Brook, che ha recentemente debuttato con il dittico dedicato a Kurt Weill diretto da Riccardo Chailly.
“Fedora” di Umberto Giordano sarà riletta dallo sguardo cinematografico di Mario Martone e Margherita Palli con la direzione di Marco Armiliato e la carismatica coppia di protagonisti formata da Sonya Yoncheva e Roberto Alagna.
Produzioni provenienti da altri teatri e riprese
“Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea torna alla Scala nell’allestimento concepito da David McVicar per il Covent Garden e segna il debutto alla Scala del milanese Giampaolo Bisanti, direttore del Teatro Petruzzelli di Bari.
“Don Giovanni”, unica ripresa della Stagione, torna nel celebre allestimento di Robert Carsen che ha aperto la Stagione 2011-2012.
Dalla Wiener Staatsoper proviene “Ariadne auf Naxos” nell’allestimento novecentesco di Sven-Eric Bechtolf. Debutta sul podio di Michael Boder.
Nel 2022: “The Tempest” di Thomas Adès, spettacolo di Robert Lepage, coprodotto da Metropolitan e Wiener Staatsoper, concluderà degnamente la Stagione shakespeariana inaugurata da “Macbeth”.
I concerti
La tradizionale Stagione Sinfonica presenta sette concerti con Orchestra e Coro del Teatro. Ai concerti straordinari e ai Recital di canto si aggiungono un nuovo ciclo di Orchestre ospiti e uno di Grandi pianisti, ciascuno con 5 appuntamenti. Rinnovati anche i Concerti da camera con i solisti e i gruppi dell’Orchestra che trovano una collocazione più intima nel Ridotto dei Palchi. Per il pubblico più giovane: alle riduzioni di opere del grande repertorio, si affiancheranno in futuro lavori esplicitamente destinati ai ragazzi. Ai più piccoli saranno destinati i concerti della domenica pomeriggio in una nuova formula più narrativa e spettacolare pensata da Mario Acampa, mentre nuovi appuntamenti con un carattere più esplicitamente didattico per i ragazzi più cresciuti sono previsti per il lunedì.
Manuel Legris, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, ha presentato i sette balletti in programma: un trittico e un dittico, quindi dieci titoli che portano alla Scala molte novità: due creazioni per gli artisti della Compagnia in prima assoluta, tre debutti di lavori già noti ma mai presentati al Pier Marini, e cinque titoli ripresi dal repertorio della Compagnia.
Novità già in apertura di Stagione, il 15 dicembre, con il debutto de “La bayadère” di Rudolf Nureyev, mai rappresentata da altre compagnie al di fuori del Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992. Ora per la prima volta verrà messa in scena alla Scala dagli artisti del Corpo di Ballo, con Svetlana Zakharova in due recite a gennaio, e verrà presentata con un nuovissimo allestimento: scene e costumi saranno firmati da Luisa Spinatelli.
E, in programma, il 22 luglio 2022, in ricordo e in onore di Carla Fracci: “Giselle”, musica Adolphe Adam. Coreografia Jean Coralli – Jules Perrot (ripresa coreografica Yvette Chauviré). Scene e costumi Aleksandr Benois (rielaborati da Angelo Sala e Cinzia Rosselli). Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala.
Maggiori informazioni e il programma in dettaglio della Stagione scaligera su:
www.teatroallascala.org
(p.a.p.)