
La presentazione dell’XI Festival mantovano “Segni” presso l’Ufficio milanese del Parlamento Europeo. Da Sin.: Adriana Nepote, assessore alla progettazione europea del Comune di Mantova; Bruno Marasà, dell’Ufficio milanese del Parlamento Europeo; Cristina Cazzola, direttrice artistica dell’Associazione Segni per l’Infanzia; Barbara Rossi, del Consolato Generale di Norvegia; l’attrice Sara Zoia mentre legge l’incipit di “La bottiglia magica”, di Stefano Benni.
MILANO, giovedì 6 ottobre – Un famoso festival per bambini diventa adulto. O quasi. Per i piccoli si chiamava “Segni”, e s’è svolto per una decina d’anni in quel di Mantova.
Ora, dal 26 ottobre al 2 novembre, sempre nella città di Virgilio – “Mantua me genuit” – si allargherà, con l’undicesima edizione, anche ai più grandi. E il primigenio nome, “Segni”, si completa e si arricchisce con l’aggiunta di “New Generations Festival”. Non è solo una questione di nomi, ma vuole anche essere un programmatico impegno di collaborazione allargata alla cultura internazionale, che avrà principalmente nel teatro una particolare specificità, e una precisa vocazione verso un sempre più stretto rapporto con le rappresentanze produttive straniere.
“Un festival nato per parlare all’infanzia“, chiarisce la direttrice artistica Cristina Cazzola, “ma che guarda avanti, si allarga agli adolescenti, diventando un palco davvero per tutti. Specie ora che Mantova è diventata la capitale italiana della cultura 2016. E quindi giusto e doveroso ci è parso scegliere, per il manifesto-simbolo del festival, il disegno d’un artista, di un uomo di cultura, di un Nobel: Dario Fo. Egli ha disegnato un lupo, a metà fra il fiabesco e l’umano, che mostra i denti, ma che sembra anche sorridere…”.
Il festival in cifre.
In otto giorni sono previsti 300 eventi, 34 spettacoli, 25 luoghi diversi, compreso il Palazzo Ducale, con la partecipazione di 30 compagnie (italiane, svizzere, francesi, giapponesi, norvegesi ed altre), che affronteranno temi legati alla migrazione, alla diversità, ai valori dell’amicizia, all’adolescenza, alle frontiere, all’ecologia, alla casa, alle fiabe, alla magia, sempre nel “segno” della cultura come strumento di progresso della nostra civiltà. Inoltre: workshop, progetti di ricerca, laboratori e incontri, spuntini critici, dedicati ad un pubblico dai 18 mesi ai 18 anni, e oltre. (p.a.p.)
Programma dettagliato consultabile sul sito:
http://www.segnidinfanzia.org