Si stanno normalizzando i Teatri Stabili italiani. Ma all’Emilia Romagna Teatro (ERT) non c’è accordo sul nuovo direttore

(di Andrea Bisicchia) Mentre Claudio Longhi sta lavorando alla stagione del Piccolo Teatro, dopo essere stato scelto, alla Direzione, dal Consiglio d’Amministrazione (che, per l’occasione, si era avvalso di due nuovi componenti per raggiungere il numero legale); mentre i Teatri Stabili del Friuli Venezia Giulia e di Venezia possono avvalersi di due nuovi Direttori, già all’opera, il veronese Paolo Valerio e il romano Giorgio Ferrara che appena lasciato il Festival di Spoleto; e mentre a Roma il Consiglio d’Amministrazione si scontra con la Direzione Artistica per un trasparente bilancio, tutto tace per la nomina del nuovo Direttore dell’ERT (Emilia Romagna Teatro).
Eppure, a gennaio, erano stati fatti dei nomi altisonanti, come quelli di Romeo Castellucci, oggi Regista Residente al teatro della Triennale di Milano, di Valerio Binasco, consulente del Teatro Stabile di Torino, di Lino Guanciale, molto preso con gli sceneggiati televisivi, di Antonio Calbi, attualmente Presidente dell’INDA, di Elena Di Gioia, Direttrice di Agorà, allora molto papabile, forse perché bolognese.
A questi nomi mancava quello di Ruggero Sintoni che, a mio avviso, potrebbe essere un ottimo Direttore, visto il suo curriculum, essendo non solo Presidente di Accademia Perduta/Romagna Teatri, ma anche Presidente dell’Associazione Imprese Spettacoli dal vivo, noto anche per il buon funzionamento dei teatri che rappresenta e per la regolarità dei bilanci.
C’ è da dire che l’ERT vanta un parterre di soci abbastanza differenziato, perché fanno parte dei Comuni di Bologna, Modena, Cesena, Vignola e Castelfranco, quindi sembra difficile metterli d’accordo, dato che in una nota si leggeva, sempre a gennaio, che era necessario svolgere un iter, nel minore tempo possibile, per raggiungere un dialogo costruttivo. Alla fine è stato scelto un Bando di selezione, “non vincolante”, per il conferimento dell’incarico del nuovo Direttore. Al Bando, sembra, che abbiano partecipato più di cento contendenti, quindi chi sa quanto altri mesi dovranno passare.
Però, mi chiedo cosa voglia dire “non vincolante”, la risposta potrebbe essere che, una volta fatta la scelta, quella stessa potrebbe essere cambiata, proprio perché “non vincolante”.
E, intanto, il tempo passa, e all’ERT se la prendono con molta calma visto che, a causa del Covid, i teatri dovranno ancora rimanere chiusi a tempo indeterminato.