Stagione 2015/16 del Teatro Due: 13 nuove produzioni, 12 riprese, 15 titoli di ospitalità, 260 recite di produzione

SLIDEPARMA, martedì 29 settembre – Qual è il ruolo di un’istituzione teatrale in un periodo particolare come quello odierno? E qual è la direzione verso cui veicolare la responsabilità culturale nei confronti del pubblico (e quindi della società)? Da queste domande è scaturita la linea programmatica 2015/16 della Fondazione Teatro Due, con l’intenzione è di comporre un’offerta che tenga conto della responsabilità nei confronti di un panorama in rapida trasformazione, il quale richiede uno sguardo aggiornato e attento oltre che puntato su diversi obiettivi. Intende quindi esplorare alcuni temi chiave, approfondendo discorsi che oltre ad essere squarci sui più attuali contesti socio-politici sono anche spunti per una più profonda consapevolezza della propria creazione artistica. In questo senso Fondazione Teatro Due, e più in generale il teatro europeo, si muove in sintonia con istanze e progetti che evidenzino la necessità di un<a consapevolezza della contemporaneità in tutti i suoi aspetti, agendo con fermezza da punto di riferimento culturale non solo per la città, ma per tutto il dibattito europeo.
Riconosciuto dal Ministero come unico Teatro di Rilevante Interesse Culturale della Regione Emilia-Romagna, Teatro Due per l’anno 2015/2016 si articola lungo tre assi principali: le produzioni, le ospitalità e la formazione; e ancora: convegni, incontri, presentazioni e approfondimenti, che nel corso della Stagione troveranno collocazione in un calendario intenso che vedrà gli spazi di Teatro Due abitati spesso contemporaneamente.
Ad aprire la stagione sarà un approfondimento che parte da una riflessione sociale e politica sul nostro presente, con un punto centrale dedicato alla Grecia. Dal romanzo best-seller Mother of the dog dell’autore greco Pavlos Matesis, il regista Stavros Tsakiris, già direttore del Festival di Epidauro e del Teatro Nazionale Greco, ha tratto Madre di cane, che Teatro Due ospita in prima nazionale (5 novembre). Dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri la storia della Grecia è raccontata attraverso lo sguardo di una ragazzina di tredici anni, la piccola Raraou, che in questo grandioso, divertente, drammatico e surreale affresco, diventa un’icona, il simbolo universale dell’umana determinazione a non soccombere.
La stessa determinazione ha segnato l’esistenza di Ghiannis Ritsos, uno dei massimi poeti greci del nostro tempo; vivendo la censura, l’incarceramento e l’esilio attraverso gran parte del secolo scorso, egli ha espresso in versi la sua sofferenza di uomo e quella del suo Paese, travagliato da invasioni e regimi totalitari. Un’alta e sofferta riflessione su temi come la libertà, la scelta, il futuro e la democrazia, da cui sono scaturiti Aiace, Agamennone, Oreste e Delfi: miti incarnati nella poesia e capaci di scavare nella profondità delle turbolenze umane e della Storia, un coro di personaggi che si alternano in scena nell’arco di un’unica serata (7 novembre).
Inoltre, Teatro Due, nell’ambito dell’Assemblea Generale di ETC-European Theatre Convention, ospiterà dal 12 al 15 novembre (accanto alle conferenze e alle tavole rotonde cui parteciperanno personalità della politica culturale europea), proporrà un campionario delle produzioni di repertorio del Teatro Due: Le Rane di Aristofane, Max Gericke di Manfred Karge con Elisabetta Pozzi e Line di Israel Horovitz, nonché al debutto di Horizon, ultima creazione del danzatore Manfredi Perego. A inaugurare i lavori il concerto dell’Orchestra Europa Galante, diretta dal M° Fabio Biondi con musiche di Bach, Vivaldi, Telemann e Geminiani. In seno a ETC debutterà in prima nazionale (il 27 novembre) Drakula, prodotto da Teatro Due insieme con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria e il Teatro Sloveno di Maribor, e ispirato al romanzo di Bram Stoker: un inquietante squarcio sulla depravazione umana e gli impulsi istintivi, con la regia del regista serbo András Urbán e con un cast di attori italiani, croati e sloveni.
Non mancherà Goldoni, lucido osservatore del suo tempo. Il Teatro Due metterà in scena La Locandiera, commedia in cui le classi sociali e le tensioni politiche si incontrano (e si scontrano) nel panorama della Venezia di metà ‘700, con non gratuiti riflessi sul mondo contemporaneo. Messa in scena di Walter Le Moli con gli attori del Teatro Due. Di altrettanti riferimenti all’attualità, è il lavoro della Popular Shakespeare Kompany che affronta Il Bugiardo, regia di Valerio Binasco: storia di un uomo che è portatore di un sentimento di rivolta verso il mondo cinico che lo circonda.
Surreale e paradossale è John and Joe di Agota Kristof, in cui Nicola Pannelli e Sergio Romano sono clown stralunati in una delicata e coinvolgente ricerca sullo sdoppiamento della persona e dell’identità.
Numerose altre le produzioni in programma: fra le altre Signorina Julie di August Strindberg, Girotondo di Arthur Schnitzler, Pazzo d’amore di Sam Shepard, Teatro Minuto di Juan Mayorga e Triste, Solitario y final (titolo provvisorio), creazione di Gigi Dall’Aglio e Roberto Abbati.
Tra le ospitalità, alcune delle esperienze sceniche più significative del momento: Nessi di Alessandro Bergonzoni, Gabbiano di Cechov con la regia di Carmelo Rifici, Ti regalo la mia morte Veronika di Antonio Latella, La Prova di Pascal Rambert, Morte di un commesso Viaggiatore di Miller, diretto da Elio De Capitani, Il Vantone di Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli e la regia di Federico Vigorito, Some Girl(s) di Neil Labute diretto da Marcello Cotugno e Tre Alberghi di Jon Robin Baiz con la regia di Serena Sinigaglia.
(Dal comunicato stampa della Fondazione Teatro Due)

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