Teatro fatto in casa. Quando il palcoscenico diventa un salotto. Ma che emozione! Una novità di Tindaro Granata

Un quadro di Tommaso Guarino, e gli attori con il padrone di casa

Un quadro di Tommaso Guarino, e gli attori con il  padrone di casa.

MILANO, venerdì 14 ottobre – (di Andrea Bisicchia) – Il teatro è soprattutto spazio, ovvero lingua scenica, non sempre ha bisogno del palco come sede ideale. Lo si  fa nelle piazze, nelle fabbriche, nei penitenziari, negli ospedali, nelle stanze in una sorta di drammaturgia diffusa. Ciò che dà senso alla rappresentazione può essere un corpo, una voce, un volto , un testo.
Ho assistito alla rappresentazione di una novità di Tindaro Granata nella Stanza di un pittore, Tommaso Guarino, introdotto dalla verve comica di Francesca Porrini, finta badante che accoglie il pubblico nel vasto cotile di un palazzo della vecchia Milano, con una serie di gradini che conducono in altrettante vecchie cantine. Il testo ha una sua continuità, anche se diviso in due tempi, con due scene dal vivo: la stanza e la cantina e ha come titolo “La memoria che vedi”, un ossimoro particolare, che scopri essere vero, in quanto Tindaro Granata non ha fatto altro che portare in scena e, quindi, far ”vedere” la memoria di Guarino, da lui continuamente stimolata, una memoria che racconta del passato artistico, politico, professionale di una persona che sta diventando cieca, ma che riesce a vedere con un distacco epico, grazie alla sua autoironia.
La formula è quella del teatro itinerante, benché si tratti di un breve tragitto che conduce dal piano di sopra al piano di sotto, dove lo spettatore assiste a qualcosa di insolito, ovvero al dialogo di una attrice, Mariangela Granelli, con delle enormi figure femminili, nate dalla fantasia pittorica di Tommaso Guarino, dagli occhi spropositati, un po’ espressionisti, ma che rimandano a un passato mitico-tribale rivestito da Novecentismo alla Ubaldo Oppi , alla Pompeo Borra o all’Achille Funi.
Un’emozione vera che ripaga di tante emozioni finte lo spettatore di professione, un’emozione dovuta al progetto” Stanze”, realizzato da Alberica Archinto e Rossella Tansini.

“LA MEMORIA CHE VEDI”, di Tindaro Granata, con Mariangela Granelli e Francesca Porrini, visto in casa di Tommaso Guarino.