Martedì 23 dicembre ♦
(di Marisa Marzelli) Paddington è un classico titolo delle feste per tutta la famiglia. Di ottima fattura, sa parlare – in modo diverso – sia ai bambini che agli adulti. E non è poco. L’orsetto protagonista del film, diretto e co-sceneggiato da Paul King, è realizzato in computer grafica, con mimica e movimenti deliziosi, ma interagisce con personaggi live-action.
In Gran Bretagna Paddington è conosciutissimo da tutti i bambini. Le sue avventure sono raccontate, a partire dal 1958, dallo scrittore Michael Bond in una serie di best-seller per l’infanzia tradotti in molte lingue e venduti in oltre trenta milioni di copie. Il film è una fiaba dal tocco surreale (e non solo perché Paddington parla, indossa un montgomery blu e un cappello rosso, va matto per la marmellata d’arance e interagisce con gli umani) che parla di diversità, solidarietà, del calore di una famiglia ma anche di società multietnica e problemi di integrazione. La fotografia è pastellata e tutto l’impianto visivo e contenutistico ha grazia ed eleganza intrise del tipico humour britannico.
All’inizio l’orsetto, che vive nel misterioso Perù, entra in contatto con un esploratore inglese e resta incantato dalle meraviglie della cultura britannica (l’umorismo sull’Impero e le colonie è sottile). Anni dopo, a causa di un terremoto, la zia per salvarlo lo fa imbarcare clandestinamente per l’Inghilterra e gli mette al collo un bigliettino per chiedere che qualcuno si occupi di lui. Arrivato allo scalo feroviario di Paddington, viene adottato dalla famiglia Brown, che gli dà appunto il nome della stazione. Ma abituarsi alla vita cittadina non è semplice; candido e ingenuo, si troverà a contatto con marchingegni misteriosi, come le scale mobili e i sanitari del bagno, ma la storia prende anche una piega più dark.
Nel cast, Nicole Kidman interpreta la perfida imbalsamatrice intenzionata a catturare l’orsetto per farne un trofeo, mentre i genitori della famiglia Brown, sono Hugh Bonneville (protagonista dell’acclamata serie tv inglese Downton Abbey) e Sally Hawkins (la si ricorderà nel ruolo della sorella di Cate Blanchett in Blue Jasmine di Woody Allen). Il produttore è lo stesso della saga di Harry Potter e di Gravity. Nella versione italiana dà la voce a Paddington, in modo convincente, Francesco Mandelli. E pensare che è diventato famoso, in coppia con Fabrizio Biggio, per i politicamente molto scorretti Soliti idioti.