Tre pasticcioni fuori di testa, tipo Fantozzi a stelle e strisce. Commediola demenziale n. 2 (con una punta di noir)

come ammazzare 1(di Marisa Marzelli) La commediola Come ammazzare il capo… e vivere felici, diretta nel 2011 da Seth Gordon, costò sui 35 milioni di dollari e ne incassò 209. In casi di tale successo, il sequel è quasi obbligatorio. Ed ecco ora Come ammazzare il capo 2 (nella versione italiana ha perso la seconda parte del titolo, mentre l’originale resta Horrible Bosses, con l’aggiunta del numero 2). Stavolta la regia passa a Sean Anders (autore di un’altra commedia fuori di testa: Come ti spaccio la famiglia e co-sceneggiatore di Scemo & + scemo 2) mentre i protagonisti restano Jason Bateman (Nick), Charlie Day (Dale) e Jason Sudeikis (Kurt).
Sono tre impiegatucci pasticcioni e vessati, una sorta di Fantozzi a stelle e strisce. Se nel film precedente cercavano di eliminare gli insopportabili datori di lavoro, stavolta per evitare problemi si mettono in proprio. Inventano una doccia che distribuisce anche il sapone e la reclamizzano maldestramente in televisione. Arriva subito la prima offerta di commercializzazione. In realtà, l’investitore (Christoph Waltz) è uno squalo intenzionato a fare l’affare quando i tre sprovveduti saranno falliti per mancanza di liquidità e la loro azienda andrà all’asta. Ancora una volta, Nick, Charlie e Kurt sono rimasti vittime di un sistema che solo in apparenza offre a tutti le stesse opportunità. Ma i tre non si arrendono e decidono di sequestrare il figlio viziato (Chris Pine) dell’infido industriale e chiedere il riscatto, per recuperare quanto è stato loro sottratto con l’inganno. Il rapimento riserverà molte sorprese.
Il film presenta un’abbastanza inedita commistione tra la commedia demenziale (palesi gli ammiccamenti alla serie Una notte da leoni, con annesso corollario di trash e doppi sensi) e la commedia nera. Moderatamente divertente, perché parecchie situazioni sono già viste o prevedibile, ma con un retrogusto amaro nel mostrare come i ricchi e cinici pescicani mettano nel sacco la gente comune.
Se i tre interpreti principali non hanno il carisma per reggere da soli tutto il film, vengono loro in aiuto diverse star nel ruolo di comprimari. Quindi ritroviamo dal capitolo precedente Jennifer Aniston (la dentista ninfomane), Kevin Spacey (il capo finito in galera) e Jamie Foxx (l’unico malvivente professionista, consulente dei protagonisti). Delude invece la new entry Christoph Waltz, poco incisivo e inesistente sul versante comico. Quanto a Chris Pine (è il nuovo volto del comandante Kirk nella serie Star Trek di ultima generazione), bella presenza ma non sono questi i suoi ruoli.