Un mondo sempre più difficile da interpretare. E l’uomo ha perso la fede nell’utopia tecnologica d’un Paradiso Terrestre

(di Andrea Bisicchia) Perché, nelle epoche di crisi culturale, si rende necessaria l’educazione a comprendere la complessità del pensiero? Cosa vuol dire complessità in un mondo che ha perduto o sta per perdere la fede nella politica, nella religione e persino nella famiglia, sperduta in un mondo globalizzato?
In verità, l’uomo d’oggi vive l’esperienza della frammentazione, tanto che il frammento è diventato un canone estetico, e che persino le arti, in genere, lo utilizzano in maniera rappresentativa. In teatro, per esempio, quando non si ha nulla da dire, si ricorre al frammento.
Eppure, i progressi dell’umanità appaiono evidenti, del resto, la tecnica ha realizzato il Paradiso Terrestre nel mondo in cui viviamo, grazie alle sue continue scoperte che hanno reso l’uomo apparentemente felice.
Marco Ceruti in “Il tempo della complessità”, Cortina Editore, si pone e ci pone una serie di domande che riguardano l’incomprensibilità di un mondo sottoposto a logiche che, agli occhi di molti, risultano sconosciute. Come interrogare, allora, il divenire di una umanità proiettata verso un futuro sempre più complesso e sempre più difficile da interpretare? Le società, quelle che conosciamo, rischiano la disintegrazione, avvertono il dramma dell’incompiutezza e dell’identità multipla che fa pensare a “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, ma anche quello di una perenne discontinuità che non dà tregua e che rende fragile la coscienza. Mauro Ceruti cerca di spiegarci questa complessità in cinque capitoli che fa precedere da una dotta citazione che diventa, a sua volta, il commento al capitolo stesso, attraverso un dialogo che l’autore intreccia con Walter Mariotti che rende comprensibile la stessa complessità degli argomenti trattati che vertono sulle tre globalizzazioni, quella dell’Umanesimo e Rinascimento, quella dell’Illuminismo e quella di oggi. Si sofferma, inoltre, sulla continua fluttuazione del divenire, sperando in una difficile unificazione. L’autore è convinto che la coesione risulti impossibile dinanzi ai conflitti, anche economici, sempre più globalizzati, oltre che dinanzi alle identità multiple e alle loro incompiutezze.
Il volume è preceduto da una prefazione di Edgar Morin, il quale contrappone alla complessità, la forza della letteratura, la sola capace di sconfiggerla.

Mauro Ceruti, “Il tempo della complessità”, Cortina Editore 2018, pp 190, € 14.