Uno svizzero, un tedesco, uno spagnolo e un lituano: poker di re(gisti) tanto per cominciare alla 43ma Biennale di Teatro

collage marthalerVENEZIA, lunedì 27 luglio – Prenderà il via, sulla Laguna, giovedì 30, Il 43mo Festival Internazionale del Teatro: un esuberante e, in un certo senso, perfino pletorico concentrato di avvenimenti di una eterogenea varietà di proposte, sotto la direzione d’un incontenibile Alex Rigola.
In una settimana e mezzo, fino al 9 agosto, sono infatti previsti tredici spettacoli teatrali, di cui nove in prima italiana, incontri pubblici con registi e personalità dello spettacolo, assegnazione del Leone d’Oro 2015 alla carriera allo “scardinatore” di convenzioni, il sessantaquattrenne regista svizzero Christoph Marthaler, che inaugurerà il Festival con “Das Weisse von Ei / Une île flottante”, tratto da “La polvere negli occhi” di Labiche.
E ancora, tra convegni, laboratori e spazi per giovani compagnie, in un’alternanza d’incontri fino a due/tre al giorno, il fitto cartellone prevede altri momenti di grande teatro: “Die Ehe der Maria Braun”, con la regia del quarantasettenne uomo di teatro tedesco, già direttore di teatri cult di Berlino, Thomas Ostermeier, in una versione teatrale del film di Fassbinder “Il matrimonio di Maria Braun”.
“El Caballero di Olmedo” di Lope De Vega, nell’allestimento del sessantaquattrenne regista teatrale spagnolo Lluis Pasqual (già assistente di Strehler e direttore della sezione teatro della Biennale veneziana nel 1995).
E poi un singolare “Hamlet”, la regia del quarantaseienne lituano Oskaras Korsunovas, con gli attori ripresi fin dai camerini, in una congerie scenica tra paradossali e frammentarie assurdità.
Almeno di questi quattro straordinari allestimenti, per la loro visionarietà registica e singolarità interpretativa, daremo ragione in sede critica all’indomani di ogni prima. (p.a.p.)