Vita e forma: un dualismo filosofico caro anche a Pirandello. Ma Georg Simmel lo considerò causa del malessere sociale

(di Andrea Bisicchia) Georg Simmel (1858-1918), è considerato un pioniere della sociologia, insieme a Weber (1864-1920) e a Durkheim (1858-1917), benché preferisse essere considerato un filosofo, così come Durkheim preferiva essere ritenuto un antropologo. C’è da dire che tutti e tre finirono per interessarsi di discipline diverse, utili alla ricerca sociologica.
Simmel era conosciuto da Pirandello, il quale cercò di confrontarsi con lui sul concetto di “forma” e di “relativismo”, con particolare riferimento a “Il conflitto della civiltà moderna”, in cui Simmel addebitava il malessere della civiltà di fine Ottocento e inizio Novecento al contrasto tra vita e forma, tanto caro a Pirandello, secondo il quale la vita si manifesta attraverso forme diverse, col dubbio che la forma possa essere insufficiente per il manifestarsi della vita stessa, essendo la forma l’aspetto esteriore che l’individuo assume in un contesto sociale.
Di Georg Simmel, MIMESIS ha pubblicato, per la prima volta in Italia “Sociologia della concorrenza”, a cura di Alessandra Peluso, che fa precedere il breve testo dell’autore tedesco (40 pagine) da una lunga introduzione di ben 111 pagine, dalla quale il lettore potrà trarre spunti per un maggiore approfondimento.
Come è noto, la sociologia studia, particolarmente, le trasformazioni sociali. Nel caso di quanto asserito in questo libro, le trasformazioni riguardano le comunità economiche, costruite sul concetto di “concorrenza” che, per Simmel, è fondamentale, a patto che si eserciti con una “lotta indiretta”, perché se la concorrenza diventa diretta, danneggia l’avversario, trasformandosi in lotta, che è fine a se stessa. La società, pertanto, si riflette nella concorrenza, così come l’individuo, secondo Pirandello, si riflette nello specchio e, quindi, nel suo doppio. La concorrenza subisce il flusso continuo della vita, alla stessa maniera con cui lo subisce l’individuo e, per quanto riguarda il teatro, il personaggio.
Oggi siamo abituati a considerare la concorrenza come una vera e propria lotta di “tutti contro tutti” e non di “tutti per tutti”, Simmel lo aveva già previsto, così come aveva previsto che le conseguenze del conflitto, sarebbero state alquanto tragiche. In fondo, anche Eraclito sostenne che “polemos” fosse padre di tutte le cose, dato che esso contiene in sé una forma di dialettica che le giustifica, anche se, in alcuni casi, negativa, senza per questo ricordare l’uso che ne fece Adorno nel suo saggio omonimo.
Per Simmel, è necessaria una interrelazione tra diritto, etica, politica, economia monetaria, leggi di mercato, per potere permettere alla concorrenza di non trasformarsi in ostilità, bensì in una competitività fondata su principi regolativi, a cominciare dalle leggi antitrust che diventano fondamentali per ogni libera concorrenza. Eppure, Simmel è convinto che sia la lotta che la divisione, caratterizzino il progresso della vita sociale, tanto che, per spiegarlo, ricorre al Cosmo il quale, per avere una forma, accetta il suo doppio: armonia-disarmonia, attrazione-repulsione, convinto che anche la società viva grazie a un altro suo doppio: associazione-concorrenza, consenso-dissenso, unità-divisione. Il doppio non comporta sempre una negatività, anzi, sostiene Simmel, nella totalità delle relazioni, ciò che appare negativo non è sempre dannoso, perché l’unità nella vita sociale non è altro che una somma di interazioni, il cui fine è quello di perseguire un valore che dovrà essere interamente indipendente dalla lotta che, a sua volta, non si esaurisce in una vittoria che non conta nulla perché non esaudisce i valori per cui si è lottato, valori che, molto spesso, sottostanno al potere del denaro che occupa un posto centrale nella visione del mondo, tanto che c’è chi preferisce la concorrenza per acquisire più denaro, senza badare al meccanismo di reciprocità per il quale l’uomo diventa il punto in cui si intersecano le relazioni non formali. Simmel sostiene anche che la sociologia è una scienza che studia le forme con tutte le relazioni formali e aggiunge che la “sociazione”, è quel processo, attraverso il quale, una forma, col passare del tempo, diventa stabile proprio grazie alle interazioni reciproche.

Georg Simmel: “SOCIOLOGIA DELLA CONCORRENZA”, Mimesis edizioni 2022, pp. 153, € 10

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