MILANO, lunedì 6 settembre ► (di Andrea Bisicchia) – In teatro conta la durata, in particolare, per una istituzione che si rispetti, dato che, tutto ciò che risulta provvisorio, è spazzato via dal tempo, il quale non contempla una successione identica alla precedente, proprio perché la durata va concepita come un tempo vissuto.
In fondo, ciò che caratterizza i teatri milanesi, dal Piccolo, al Franco Parenti, all’Elfo è proprio la durata.
Ebbene, anche Outis può vantare un ventennio di attività, tanto che Angela Calicchio ha vinto la sfida, benché abbia ceduto il testimone del Festival internazionale, Tramedautore, ovvero la direzione artistica, ad Andrea Capaldi che si avvale della consulenza di Michele Panella.
Outis è attiva dal 1998 e porta avanti la ricerca di un teatro contemporaneo, concentrandosi sulla drammaturgia non solo italiana. Il suo intento è stato ed è quello di dare spazio al teatro del presente, perché possa rinnovarsi, soprattutto, nel linguaggio scenico. Il tentativo è quello di far coincidere la scrittura teatrale con una visione sociale che abbia un continuo rapporto con la nostra contemporaneità e che possa essere foriera di idee nuove, anche inedite. Compito difficile, a dire il vero, anche perché il Festival non dovrebbe essere soltanto una vetrina per il pubblico o per organizzatori, bensì un luogo da cui partire per una circuitazione in altri teatri d’Italia, possibilmente anche negli Stabili.
La nuova drammaturgia ha bisogno sempre di confrontarsi e il programma di quest’anno offre alcuni spettacoli veramente curiosi, con una varietà di proposte che ricorrono all’azione performativa e a un linguaggio che non nasconde le preferenze per le invenzioni fantastiche, a cominciare dal primo spettacolo in programma.
Venerdì 10 settembre: “Alla festa di Romeo e Giulietta” di Emanuele D’Errico, classe 1995, regia del promettente Aurelio Sicca. Una commedia che pone, al centro dell’azione, una doppia festa, quella dell’innamoramento di Romeo e Giulietta che si concluderà con la morte di Mercuzio e quella del matrimonio tra Giulietta e Paride, voluto dai genitori, che si concluderà con la morte dei due giovani innamorati.
Sabato 11: Un altro testo di D’Errico, che ne curerà anche la regia: “Dall’altra parte / 2 più 2 = ?”. Uno studio della neuroscienziata Mariam Dumond , la quale ha dimostrato che il 50 / 75% di neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale e che li consumiamo durante l’arco dell’intera vita. L’esperimento vede protagonisti tre gemelli eterozigoti che si incontrano nell’utero materno, e che, nel momento in cui sono stati concepiti, credono di essere tre geni, ma col passare del tempo, perderanno gradualmente le capacità cognitive.
Domenica 12 (ore 16): “Rigt”, creazione originale di Carlo Massari, con C&C Company, che pone, al centro dell’azione, il tema del sacrificio che dovrà consumarsi in una piccola comunità che ha bisogno di capri espiatori per sopravvivere. Alle 20,30: “Figli di un dio ubbriaco”, con la drammaturgia di Maurizio Camilli ed Emanuela Serra, coreografia di Michela Lucenti. Esecuzione musicale dal vivo.
Lunedì 13: “Arturo” di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, in cui si mescolano, in una sorta di puzzle, i ricordi del passato e i rapporti tra genitori e figli.
Martedì 14: “Les Miserables”, creazione originale e libretto di Carlo Massari, autore di un grottesco teatrino di miserie umane, attraverso un’indagine ironica e disperata.
Mercoledì 15: “Il Bambolo”, di Irene Petra Zani, regia Giampiero Judica. Protagonista una donna con un bambolo gonfiabile, che desidera raccontarci un amore difficilmente “degradabile”.
Giovedì 16: “La Lucina”, dal libro di Antonio Moresco, adattato da Silvio Castiglione, che racconta una storia sorprendente tra un uomo e un bambino.
Venerdì 17: “Leviatano”, di Riccardo Tabilio, regia Marco Di Stefano. Un testo sulla stupidità umana.
Sabato 18: “Taxi Light Vigil” di Darren Donohue, regia di Elisabetta Carosio. Una dimensione visionaria e surreale, trattata con l’ausilio di un umorismo noir.
Domenica 19 settembre, dalle ore 10.30 – Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi: “Maratona Podcast” in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media.