XXV stagione. Presentato da Accademia Perduta Romagna Teatri il cartellone 2019/2020 del Teatro Masini di Faenza

FAENZA (Ravenna), mercoledì 11 settembre ► (di Andrea Bisicchia) Mentre sta godendosi il successo di due produzioni che circuiteranno nei teatri italiani: “La classe”, regia di Giuseppe Marini, e “L’abisso” di Davide Enia, vincitore del premio Hystrio e delle Maschere del teatro italiano, in programma anche al Piccolo Teatro di Milano, l’Accademia Perduta Romagna Teatri ha presentato la venticinquesima stagione del Teatro Masini di Faenza, suddivisa, per chiarezza espositiva, in:
“Teatro di prosa” (7 spettacoli),
“Teatro Comico” (4 spettacoli),
 “Teatro contemporaneo” (6 spettacoli),
“Teatro Comico” (4 spettacoli),
 “Operetta” (3 spettacoli),
“Danza” (4 spettacoli),
“Favole” (6 spettacoli).

Nella scorsa stagione, sono stati registrati oltre 21 mila spettatori per 46 eventi, con 1171 abbonati divisi in tre turni, praticamente registrano tre quasi esauriti in un teatro di 500 posti.
La Stagione 2019/20 inizia il 15 novembre con un omaggio a Giorgio Strehler da parte di Monica Guerritore, che ha iniziato la propria carriera proprio con il Maestro, e che ha deciso di mettere in scena “L’anima buona di Sezuan” di Brecht, utilizzando la “lettura” di Strehler dell’edizione 1977.
Scorrendo i titoli, a parte Brecht, “Mastro don Gesualdo”, 11 dicembre, con la regia di Gugliemo Ferro, e, il 10 marzo, “Chi vive giace”, di Roberto Alajmo, regia di Armando Pugliese. Le scelte mirano a un teatro brillante, come “ Quartet”, 11 dicembre, che vede in scena quattro vecchi cantanti lirici in una casa di riposo, interpretati da Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni, Erica Blanc, o come gli spettacoli di mattatori come Massimo Lopez e Tullio Solenghi (18 febbraio), o ancora come Vincenzo Salemme, 24 marzo, protagonista di “Con tutto il cuore”, dove un mite insegnante subisce un trapianto di cuore, solo che il dono è quello di un delinquente feroce. Non poteva mancare un classico come “Tartufo”, 7 aprile, messo in scena da Paolo Valerio con Giuseppe Cederna e Vanessa Gravina.
Il teatro brillante è diverso dal teatro comico, quest’ultimo, generalmente è affidato a singoli protagonisti, come Giuseppe Giacobazzi, Gigi e Ross, Debora Villa, Maria Pia Timo, autori anche dei testi costruiti su controsensi, sulla comicità travolgente e irriverente, oltre che raffinata e spiazzante.
Un posto particolare occupa il Teatro Contemporaneo, affidato ad Arturo Cirillo per la sua rilettura di “La scuola delle mogli” (18 dicembre), a Elio, per la sua versione di “ Il Grigio” di Gaber (20 novembre), a Filippo Dini e Arianna Scomegna per “ Misery” di Stephen King (10 gennaio), a Geppi Cucciari per “Perfetta” (16 gennaio), a Paolo Rossi (1 febbraio) per “ Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailles”, a Ermanna Montanari e Marco Martinelli, 11 febbraio, che presenteranno “ Fedeli d’amore”, un polittico in sette quadri per Dante.
Appare ancora evidente come le scelte prediligano un teatro che lascia molto spazio alla satira, alla comicità intelligente, all’ironia, anche quando, questa è il prodotto dell’angoscia contemporanea.
Un vero e proprio spazio è concesso al Teatro per Ragazzi con 6 “Favole”, alla Danza, con spettacoli realizzati in collaborazione con Aterballetto, all’Operetta con “Can Can”, “Il Pipistrello”e “La vedova allegra”, mentre sono stati annunziati due spettacoli che saranno realizzati nel Ridotto con una programmazione a parte.